Martedì mattina il dirigente scolastico dell'istituto comprensivo Dante Europa di Taranto è stato aggredito dai genitori di un alunno. L'aggressione è avvenuta all'interno della scuola.
Sull'accaduto indagano i carabinieri. La vittima, Marco Cesario 50enne di Castellammare di Stabia, subito dopo l'aggressione si sarebbe fatta medicare e avrebbe sporto denuncia. A rivelare l'episodio è stata Cisl Puglia che, attraverso il segretario generale Antonio Castellucci e la segretaria della Cisl Scuola Puglia Gianna Guido, parla di "fatto inaccettabile e, purtroppo, ormai emblematico, in quanto sintomo di un rifiuto generalizzato di quella legalità di cui la scuola, soprattutto in contesti difficili, è spesso l'unico presidio".
"Il dirigente - sottolinea la Cgil in una nota - mentre era in servizio è stato oggetto dell'attacco violento da parte di un genitore che si è scagliato contro di lui ferendolo, dopo una discussione per futili motivi con l'insegnante della figlia. "L'aggressione, l'ennesima ad un rappresentante della scuola - sottolinea Giovanni D'Arcangelo, segretario della Cgil Taranto - è il termometro di una tendenza che ormai è fin troppo acclarata. La scuola-bersaglio, deligittimata, depotenziata, definenziata, svilita al ruolo di azienda o parcheggio in cui i genitori possono pretendere e comandare".
L’intera comunità del personale docente, dell’I.C. “Europa-Alighieri”, colpita nella persona del proprio Dirigente Scolastico Prof. Marco Cesario e della collega vicaria Carmela Rizzo, manifesta il proprio sdegno e preoccupazione. «Quanto accaduto è inaccettabile! - fanno sapere - Ci sentiamo abbandonati, sminuiti nel nostro ruolo e soprattutto indifesi. Chiediamo che le istituzioni, a tutti i livelli, aprano una seria riflessione atta a ripristinare la centralità della funzione sociale della Scuola. Noi continueremo, certamente, a svolgere il nostro dovere educativo e di rispetto delle regole, ottemperando al patto educativo che la stragrande maggioranza delle famiglie e degli utenti, nostri alleati, chiede alla scuola pubblica. Ravvisiamo, comunque, quanto sia necessario rafforzare la collaborazione con le istituzioni locali, i professionisti (educatori, psicologi, mediatori), che operano nel mondo della scuola, e le famiglie alla ricerca di una ripresa forte del senso collettivo del fare scuola».
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