Cronaca
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Sorrento - Prestiti usurai a commercianti, sequestrati beni per 450mila euro a tre persone

Nella rete degli strozzini anche commercianti dell'area stabiese.

tempo di lettura: 3 min
29/04/2021 11:12:16

Questa mattina, a Castellammare di Stabia e Vico Equense, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata hanno eseguito un decreto di sequestro di prevenzione emesso dalla Sezione per l'applicazione delle Misure di Prevenzione del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di Marchitano Angelo, attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Napoli Poggioreale, e di altre due persone.

Il suddetto provvedimento di sequestro costituisce il portato degli accertamenti di natura patrimoniale, svolti dal Nucleo Investigativo di Torre Annunziata relativamente ai nuclei familiari dei soggetti destinatari dell' ordinanza cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Tone Annunziata in data 28.12.2020 ed eseguita in data 5 gennaio 2021 nei confronti di 6 persone ritenute responsabili del reato di usura continuata ed in concorso nonchè del contestuale decreto di sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di euro 450.000,00.

Le indagini, originariamente sviluppate dalla Compagnia Carabinieri di Sorrento per l'accertamento delle responsabilità dei reati su indicati, avvenuti tra l'aprile del 2018 ed il giugno 2020, consentivano di far luce su di una articolata rete usuraria che, attraverso l'elargizione di prestiti a tassi di interesse esorbitanti, pari anche al 10% mensile, aveva messo in difficolta diversi piccoli imprenditori della costiera sorrentina e dell'area stabiese, oggetto dell'attività criminale anche durante la prima fase della pandemia da covid 19.

Le attività investigative, corroborate da intercettazioni telefoniche e fonti di prova testimoniali, avevano permesso di ricostruire i meccanismi dei prestiti usurari nonchè di rinvenire "pizzini" e veri e propri libri mastri nei quali erano riportati gli importi dei prestiti ed i nomi delle vittime.

In parallelo, ed al fine di colpire i patrimoni illecitamente acquisiti dagli indagati, personale del Nucleo Investigativo Carabinieri di Torre Annunziata aveva sviluppato una serie di accertamenti sul profilo patrimoniale dei nuclei familiari riconducibili agli indagati, in esito ai quali sono state riscontrate notevoli sperequazioni tra i redditi di ciascuno ed i beni e le liquidità nella disponibilità degli stessi, il che aveva consentito l'adozione del provvedimento di sequestro di 1 immobile con box di pertinenza, 23 rapporti finanziari (carte prepagate, conti correnti, depositi al risparmio, carte di credito, libretti di risparmio), 2 motocicli ed 1 autovettura.

Il provvedimento di sequestro eseguito in data odierna nei confronti di Marchitano Angelo ed altri due soggetti, quale misura di prevenzione patrimoniale, e funzionale alla confisca di disponibilità economiche riconducibili al nucleo familiare del Marchitano, individuate in beni mobili (nr. 1 autoveicolo e nr. 2 motocicli), immobili (nr. 1 appartamento ed 1 autorimessa), rapporti finanziari (nr. 15 tra conti correnti, libretti di risparmio, depositi di titoli, carte di credito), per un valore complessivo stimato in euro 430.000,00, già sottoposti al sequestro penale preventivo operato in data 5 gennaio 2021, stante la compatibilità tra i due differenti tipi di sequestro.

Secondo la Procura, la specificità della misura di prevenzione reale eseguita in data odierna in applicazione della normativa antimafia cui al D.Lvo 159/2011, da un lato, riconosce la pericolosità del Marchitano, individuando il presupposto soggettivo nelle attività usurarie dallo stesso svolte in relazione alle quali era già stata emessa l'ordinanza cautelare su indicata, dall'altro qualifica ulteriormiente i beni oggetto di sequestro quali frutto dell'attività illecita, provento di usura, sulla base dell'indizio cardine rappresentato dalla sproporzione tra il valore dei beni sequestrati ed i redditi dichiarati e attività lavorativa svolta dal proposto.

Il provvedimento di sequestro – secondo la Procura - appare indicativo del grave disvalore sociale delle condotte usurarie del Marchitano, realizzate nei confronti di esercenti commerciali già gravati dalle difficolta economiche conseguenti all' attuale emergenza sanitaria pandemica.

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