Una lettera aperta firmata da 28 tra guide turistiche ed agenzie di viaggio di Pompei indirizzata al direttore del Parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel dove si critica la gestione dei recenti cambiamenti nell'accesso al sito. In particolare, i firmatari esprimono preoccupazione per l'implementazione dei biglietti uninominali e per il limite di 20.000 visitatori al giorno, considerati insufficienti e mal gestiti. Sostengono che queste misure, inizialmente pensate per prevenire il bagarinaggio, hanno invece portato a lunghe code e disagi, penalizzando i turisti e gli operatori locali.
Invece di risolvere i problemi, l'introduzione del biglietto nominale - secondo loro - ha favorito pochi operatori internazionali, aumentando il costo dei biglietti per i visitatori. I firmatari criticano anche l'assenza di regolamentazioni formali che giustifichino queste scelte e si interrogano sulla logica che ha portato a stabilire un limite così basso di ingressi, specialmente considerando i dati di affluenza di altri siti archeologici.
La lettera conclude con una richiesta di maggiore chiarezza e funzionalità nel sistema di accesso, auspicando che venga trovata una soluzione che non crei disagi ai visitatori e agli operatori turistici, indipendentemente dall'uso del biglietto nominale.
Ecco il testo integrale della missiva:
Parco archeologico di Pompei: prima il caos e poi le speculazioni sparando nel mucchio, senza fare chiarezza su quello che sta accadendo ed è accaduto nei mesi scorsi. Dopo l’ennesima ‘uscita’ pubblica del direttore Gabriel Zuchtriegel, con un comunicato stampa del 23 maggio scorso, abbiamo deciso di inviargli una lettera aperta per cercare di fare luce su quanto continua ad accadere dopo l’istituzione dei biglietti uninominali e il blocco dei visitatori giornalieri a ‘non più di 20mila al giorno.
La decisione del Parco archeologico presa nell’autunno del 2024 di contingentare il numero di turisti a tutela sia del sito archeologico ha portato il direttore del parco ad istituire, il 15 novembre 2024, il biglietto nominale, acquistabile solo online o presso le biglietterie del sito archeologico. Zuchtriegel ha sostenuto che questo nuovo metodo di vendita avrebbe messo in sicurezza il Parco e fermato il cosiddetto bagarinaggio. A sei mesi dall’istituzione del nuovo metodo di accesso al Parco archeologico di Pompei è arrivato un comunicato nel quale lo stesso direttore, rilanciando la battaglia contro i cosiddetti bagarini, conferma che il fenomeno esiste ancora. Anzi il biglietto uninominale non ha fatto altro che penalizzare i visitatori, generando non solo lunghe file alle biglietterie inadeguate per mezzi e uomini, ma ha anche permesso a pochi speculatori - in particolare i tour operator internazionali - di far lievitare il costo dei biglietti in virtù di un accesso ‘prioritario’ (skip the line) che in realtà non esiste.
Fin dall’istituzione del biglietto uninominale alcuni Tour operator locali, profondamente preoccupati in vista della stagione lavorativa per il 2025 - pur accogliendo la novità del biglietto nominale - avevano vanamente evidenziato tutte le criticità organizzative del servizio di bigliettazione del ticket nominale e e si erano offerti di cercare possibili soluzioni per non creare disagi agli operatori turistici e, soprattutto, ai visitatori.
Il direttore del Parco, però, si è trincerato dietro presunte disposizioni vincolanti sul biglietto nominale ricevute dalla Prefettura di Napoli per ragioni di sicurezza.
Nel periodo natalizio e poi con l’inizio della primavera puntualmente si sono verificati, come temuto, numerosi disagi con file lunghissime a causa dei ritardi nell’emissione dei biglietti, ritardi che danneggiavano la fruibilità del Parco per i turisti, così come il lavoro dei tour operator e delle guide turistiche.
Tra l’altro, rispetto alle nuove disposizioni, sul sito istituzionale del Parco né sull’albo pretorio dello stesso vi è un provvedimento formale con il quale è stato adottato il biglietto nominale né risulta un regolamento che lo disciplini. Né risulta l'imposizione del biglietto uninominale per le paventate ‘misure di sicurezza da parte delle Autorità competenti (Prefettura e Governo), oltre al dato di fatto incontrovertibile che nel 2024 in non più di 5 casi su 365 giorni si è superata la soglia di 20.000 visitatori giornalieri, soglia dal Parco considerata limite e alla base dell'attuale contingentamento degli ingressi.
Allora in base a quali criteri il Parco archeologico di Pompei ha stabilito la soglia dei 20mila ingressi giornalieri? Solo per fare un raffronto e per semplificare abbiamo fatto un esempio: il Colosseo – il sito archeologico più visitato d’Italia – ogni anno ha più di 7 milioni di visitatori per un’area archeologica di circa due ettari, Pompei ha avuto un picco l’anno scorso di circa 4 milioni di visitatori per un’area archeologica di circa 44 ettari.
Quindi qual è, la relazione tra un legittimo contingentamento degli ingressi (che andrebbe motivato scientificamente) e l’introduzione del biglietto nominale?
Alla scelta che si sta rivelando fallimentare sotto tutti i punti di vista si aggiunga la circostanza che né il Parco né la sua concessionaria (Opera Laboratori Fiorentini spa) sono adeguatamente organizzati per gestire il surplus di lavoro che comporta il biglietto nominale e questo ha portato a innumerevoli disagi per i visitatori.
Per quanto riguarda la denuncia di bagarinaggio, riproposta dal direttore del Parco nel suo comunicato, ribadiamo che i tour operator già a novembre 2024 avevano sollevato la questione che il biglietto nominale avrebbe comportato serie problematiche per i diversi tipi di operatori del settore turistico,(internazionale o locale, legato a crociere o a flussi provenienti da Napoli e Sorrento, etc.) e che non avrebbe risolto la questione del bagarinaggio, in realtà all’epoca molto circoscritto.
La scelta del Parco Archeologico di fatto ha solo dato il ‘via libera’ agli operatori online nazionali e, soprattutto, internazionali con un aggravio di costi dei biglietti a discapito dei visitatori. Oggi i prezzi dei biglietti possono salire negli acquisti online fino a 23-24 euro (invece di 18 euro).
Dunque, quale bagarinaggio sta combattendo il direttore del Parco? Quello all’ingresso del sito archeologico o quello che avviene online, a danno dei turisti e degli operatori commerciali più onesti? Quale è la relazione del bagarinaggio con le file lunghe alle biglietterie? Togliere il biglietto nominale nelle giornate del biglietto gratuito non è la conferma del fallimento organizzativo del Parco e della biglietteria?
Ciò che viene chiesto è solo che il sistema d'ingresso funzioni senza disagi e che funzioni con regole certe e chiare, con o senza biglietto nominale.
Nel primo giorno d’estate, il Parco è stato restituito ai cittadini con l’esibizione degli studenti del Severi, Di Capua e Bonito-Cosenza per la Festa della Musica. Il sindaco: «Lo abbiamo fatto con le scuole, le associazioni e tanta gente. Ora avanti verso il recupero delle acque»