Prima domenica a Pimonte senza don Pasquale Matuozzo ma con il nuovo parroco don Roberto Buonomo. A causa dei problemi riscontrati dall'ormai ex parroco del Comune dei Lattari, la Curia ha deciso di sostituirlo con l'ex cappello del San Leonardo di Castellammare. Per Pimonte è il terzo parroco in tre anni: dopo l'addio di don Gennaro Giordano (ora al CMI) e di don Pasquale Matuozzo, è la volta di don Roberto Buonomo. Una scelta comunque che ha creato non poche polemiche nel piccolo centro dei monti Lattari, con i fedeli che hanno fatto l’impossibile per convincere il vescovo Francesco Alfano a cambiare idea. Invece non c’è stato niente da fare. Don Pasquale Matuozzo ha accettato con amarezza la scelta imposta dall’alto, dal momento che nei dodici mesi di permanenza a Pimonte si era integrato alla perfezione nella comunità dei monti Lattari.
La Curia non gli aveva però concesso un alloggio a Pimonte, e così il sacerdote era costretto a fare la spola, ogni giorno, tra Castellammare e il comune dei Lattari, per servire i fedeli. Da oggi tornerà nell’ordine dei frati. Il suo posto a Pimonte sarà invece preso da don Roberto Buonomo, ex cappellano dell’ospedale San Leonardo di Castellammare e già parroco di Tralia negli anni passati. Questa mattina don Roberto s’insedierà ufficialmente nelle due parrocchie cittadine, per salutare la comunità pimontese e i fedeli celebrando la prima santa messa. Intanto i parrocchiani hanno voluto salutare don Pasquale con una lettera. “Umile, semplice, giusto, sensibile, disponibile, cordiale – si legge nel documento – sempre dalla parte degli ultimi, dei poveri, degli ammalati, instancabile e irrefrenabile lavoratore nella vigna del Signore. Grazie alla tua dedizione – si rivolgono così al loro ex parroco – al tuo incessante impegno, al tuo grande immenso spirito di abnegazione e sacrificio, tra molteplici e interminabili ostilità, oggi la parrocchia di San Michele gode degli strumenti necessari per ripartire, con il completamento dei lavori di ristrutturazione dell’antica chiesa, tanto cara e tanto amata dal popolo di Pimonte. Ma soprattutto, intorno alla Chiesa, hai lasciato le basi per costruire una grande e importante comunità cristiana”.
«Nel finale è subentrata la stanchezza per le tante partite ravvicinate, ora affronteremo la battaglia del ritorno con umiltà ed elmetto».