Il fatto non sussiste. Questa la motivazione con cui il giudice monocratico Maria Camodeca ha disposto l’assoluzione per Massimo Marano, imputato per l’omicidio della 36enne Sara Aiello. Finisce così un autentico incubo per il marito della donna, morta 7 anni e mezzo fa. E nella giornata di ieri, come ha riportato oggi il quotidiano Metropolis, si è tenuta la requisitoria del pm Emilio Prisco, che ha ricostruito tutta la vicenda, evidenziando la disponibilità della Procura ad approfondire tutti i contributi che sono arrivati nel corso del tempo. “Solo che, puntualmente, ogni approfondimento ha portato sempre nella stessa direzione: nella condotta di Massimo Marano non si può riscontrare alcuna colpa”, ha spiegato il pm. Il punto più controverso della vicenda riguardava il video che il marito ha girato alla donna, immortalando i suoi ultimi minuti di vita. “Marano ha agito su precisa indicazione del neurologo - ha proseguito il pm - che aveva chiesto di fare il filmato nel caso in cui si fosse verificata una nuova crisi da cui la moglie negli ultimi tempi era affetta”.
Il tecnico delle vespe entusiasta per la qualificazione ai Play Off, ma avverte: «Il focus è sul presente. America? È il viaggio che conta. Buglio? L'infortunio è meno grave del previsto, è un giocatore essenziale per noi.»