Il caso legato alla morte di Sara Aiello è stato riaperto. I magistrati del tribunale di Torre Annunziata hanno accolto il ricorso dei familiari della giovane donna, stabilendo la riesumazione del cadavere e l’inizio di nuove indagini. La notizia è giunta ieri sera, e subito ha fatto il giro della città.
La 35enne pimontese fu stroncata da un malore nel 2015, mentre si trovava a casa insieme al marito e ai figli. I fratelli di Sara si erano rivolti alla magistratura, per accendere i riflettori su un caso che (a loro dire) presentava molti lati oscuri. Nel registro degli indagati sono finiti il marito della 35enne e tre medici che l’hanno tenuta in cura nei mesi antecedenti la morte. Va comunque ricordato che, per gli indagati, non si configura per il momento alcun reato e sono da considerarsi innocenti.
Dopo 7 ore di camera di consiglio, il gip ha deciso ieri sera di vederci chiaro sulla morte di Sara Aiello, una vicenda che ha attirato le attenzioni anche dei media nazionali.
Durante l’intera giornata di ieri, all’esterno del palazzo di giustizia di Torre Annunziata, si è svolto un sit – in di parenti e amici di Sara, che hanno voluto così testimoniare la loro sete di giustizia. “Vogliamo sapere com’è morta Sara, non accusiamo nessuno – affermano – Tutto ciò è necessario per onorare la memoria di una ragazza splendida, sempre disponibile con gli altri e di sani prinicipi”. Soddisfazione è stata espressa anche dal comitato “Verità per Sara”. “Si riapre il caso di Sara Aiello – affermano i vertici – Il gip ha accolto il ricorso dei legali della famiglia Aiello e presto ci saranno nuove indagini per chiarire le dinamiche della morte della nostra giovane compaesana”.
Nel primo giorno d’estate, il Parco è stato restituito ai cittadini con l’esibizione degli studenti del Severi, Di Capua e Bonito-Cosenza per la Festa della Musica. Il sindaco: «Lo abbiamo fatto con le scuole, le associazioni e tanta gente. Ora avanti verso il recupero delle acque»