Cronaca
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Martina uccisa a colpi di pietra dall'ex fidanzato

Aveva 14 anni. Incastrato da video confessa: "Mi aveva lasciato"

tempo di lettura: 3 min
di Ansa
29/05/2025 08:46:04

( di Nando Piantadosi) E' morta in un vecchio casolare diroccato, uccisa a colpi di pietra dall'ex fidanzato nemmeno diciannovenne, Martina Carbonaro, la ragazza di Afragola di soli 14 anni di cui la famiglia non aveva più notizie dalla sera di lunedì scorso.

Messo alle strette dai carabinieri e dal pm della Procura di Napoli Nord Alberto Della Valle, a notte fonda Alessio Tucci, muratore saltuario, ha ammesso piangendo di averla uccisa. 
"Mi aveva lasciato", ha detto ai militari.
    Il cadavere è stato trovato sotto un vecchio armadio e cumuli di rifiuti e detriti, in un edificio abbandonato e fatiscente, nei pressi dell'ex stadio Moccia, dove in passato i due ragazzi si erano appartati. Sul corpo di Martina nessun segno di violenza sessuale, ma ferite, sul volto e alla testa, causate da almeno quattro colpi inferti con un corpo contundente, molto probabilmente una pietra.
    Dall'ispezione del medico locale è emerso che l'adolescente, dopo essere stata colpita "selvaggiamente e ripetutamente", è morta al termine di un'agonia, a causa di una consistente perdita di sangue.
    Due volte ieri gli investigatori si sono recati in quel casolare: nel pomeriggio, quando sono stati trovati gli occhiali, macchie di sangue e la pietra usata per commettere l'assassinio, ma non il corpo. E poi, dieci minuti dopo la mezzanotte, quando invece verrà trovato il cadavere, sotto l'armadio.
    Determinante per risalire al colpevole si è rivelata la videosorveglianza, grazie alla quale sono state ricostruire le ultime ore di Martina e i suoi movimenti in compagnia di Alessio. Anche l'amica con la quale era uscita ha fornito informazioni fondamentali: la 14enne ha incontrato il suo assassino in una yogurteria. Ai genitori aveva detto che sarebbe andata a mangiare il gelato e all'inizio si è anche pensato che fosse stata rapita ed infatti proprio in quella direzione si sono indirizzate le indagini, a causa di alcune segnalazioni. La verità invece era un'altra.
    Martina, secondo quanto è stato finora ricostruito, ha accettato di vedersi un'ultima volta con l'ex, in un luogo appartato, che entrambi già conoscevano. E qui si è consumato il delitto. In caserma, durante l'interrogatorio, Tucci prima ha finto di non sapere niente; poi, messo alle strette e di fronte a una serie di contraddizioni in cui è caduto, ha confessato intorno alle 2,30 davanti al pm e alla presenza del suo avvocato Mario Mangazzo, mostrando anche le mani ferite a causa della violenza usata per uccidere. Per lui le accuse sono di omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere.
    Ad incastrarlo anche le sue impronte, trovate sull'armadio sotto il quale ha nascosto il cadavere della ragazza.
    Nel decreto di fermo il movente viene indicato nel "rifiuto della ragazza a proseguire la relazione sentimentale con Tucci, interrotta da poche settimane", durante le quali il giovane ha cercato più volte e sempre invano di "ristabilire la frequentazione". E purtroppo, ancora una volta, quell'ultimo incontro è risultato fatale.
    Le tracce di Martina si sono perse la sera del 26 maggio: i genitori hanno denunciato la scomparsa ai carabinieri quando la ragazzina non rispondeva più e telefonate e messaggi. Subito dopo hanno lanciato un appello sui social chiedendo a chiunque avesse sue notizie di contattare le forze dell'ordine. "Ho pensato subito che c'era qualcosa che non andava", ha detto con gli occhi gonfi di lacrime la madre, Fiorenza Cossentino, che tutti chiamano Enza. Martina non voleva più avere a che fare col suo ex, racconta: "L'amore può finire. Ma si può morire così?" Presa dalla rabbia ha invocato l'ergastolo: "Che peccato ha fatto mia figlia? Era bella come il sole".
    Una fiaccolata è stata organizzata ad Afragola, in serata, con la partecipazione di amici, parenti e tanti cittadini, da piazza Municipio fino al luogo del ritrovamento del corpo.

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