Cronaca
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'Martina mi ha rifiutato e l'ho colpita alle spalle'

Alessio Tucci confessa davanti al gip. "Ora in carcere ha paura".

tempo di lettura: 4 min
31/05/2025 08:55:17

(di Franco Tortora) Ha scelto di parlare, dicendo di più rispetto alla confessione che aveva già reso subito dopo il fermo. "Martina ha rifiutato un abbraccio. Era di spalle e l'ho colpita", dice davanti al gip Alessio Tucci, reo confesso femminicida. Colpita tre volte. Lei, a quel punto, non respirava più. Così ne ha nascosto il corpo in un armadio nel casolare diroccato di Afragola dove è stato poi ritrovato il corpo della 14enne.
    Durante l'interrogatorio nel carcere di Poggioreale, Alessio Tucci, 19 anni da compiere a luglio, accusato di omicidio pluriaggravato ed occultamento di cadavere per l'uccisione dell'ex fidanzata Martina Carbonaro, ha risposto per poco meno di un'ora alle domande della giudice Stefania Amodeo, alla presenza del suo avvocato Mario Mangazzo. Al termine dell'udienza di convalida del fermo, il gip di Napoli Nord ha disposto la permanenza in carcere per il giovane. Il 3 giugno è previsto il conferimento dell'incarico al perito della procura che eseguirà l'autopsia. Poi si potranno svolgere i funerali.
    Si è detto che la ragazza fosse ancora viva quando è stata chiusa nell'armadio e nel provvedimento di fermo si parla di "probabile agonia della vittima dopo il primo colpo inferto".
    "Non sappiamo se fosse viva, ma Tucci - dice Mangazzo - ha dichiarato che la povera Martina non respirava più, ha sentito che non respirava più. Comunque non c'è stato accanimento. Ci sono stati questi tre colpi e la ragazza poi ha perso i sensi quasi subito. Accanimento non c'è stato per il numero dei colpi inferti". "Lui - ha spiegato ancora il legale - ha cercato di abbracciarla, lei ha rifiutato quell'abbraccio e in seguito a questo comportamento, purtroppo, quando lei era di spalle l'ha colpita. Una volta e poi dopo, successivamente, ha sferrato un altro paio di colpi con questa pietra (sempre nel decreto di fermo si citano 'almeno quatto' ferite lacero contuse al capo - ndr). Ha specificato che poi a un certo punto Martina non era più in vita. Lui ha girato il corpo e l'ha coperta con questi arredi che erano nella casa abbandonata. In preda ad un raptus e perchè non accettava la fine del rapporto".
    Oltre a confessare, il 18enne ha specificato alcune circostanze soprattutto in merito alle modalità dell'aggressione subita da Martina.
    Tucci, tra i particolari che sono emersi, dopo il delitto, è tornato a casa, si è cambiato i vestiti che aveva addosso, sporchi di sangue, ed è poi uscito con gli amici.
    Parlando con il suo avvocato, ha riferito che dopo il fermo "non è riuscito a dormire, ha preso delle gocce.
    Comprensibilmente per lui non sono giorni facili, naturalmente, per questa cosa grave che ha commesso". Se ha mentito nella fase della scomparsa della ragazza è stato, afferma il legale, "per paura. E nel corso dell'interrogatorio ha fatto le sue scuse, per quello che può valere, alla famiglia di Martina ed ai suoi genitori. Non ero io, ha aggiunto".
    Mangazzo ha anche chiesto il trasferimento in un altro carcere, diverso da Poggioreale perchè si ritiene che non sia un posto sicuro nè per lui nè per i familiari.
    Oggi sono tornati sulla vicenda i genitori di Martina che hanno ricevuto la visita del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano ("grande dolore personale della presidente del Consiglio e di tutto il governo per questa vicenda") e del prefetto di Napoli, Michele di Bari. Incontrando il parlamentare di Avs, Francesco Emilio Borrelli, la mamma della ragazza, Enza Cossentino, ha sottolineato che "sono state dette tante cattiverie, hanno scritto che ho reagito con indifferenza alla morte di mia figlia, come se non mi importasse nulla. Ma se non mi fossi mostrata forte, qui saremmo crollati tutti". Lei aveva "capito che qualcosa non andava: quando lui è tornato a casa senza di lei ed è corso subito a farsi una doccia. Ho avuto un terribile presentimento, ho pensato che l'avesse uccisa. Così è stato. Ci ha anche ingannati, partecipando alle ricerche per depistare le indagini".

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