Nella parrocchia di San Giovanni Battista nel quartiere Rosario di Gragnano, si è svolta ieri mattina la cerimonia d'addio a Nicola Sicignano, l'operaio di 51 anni tragicamente scomparso lunedì sera a Sant’Antonio Abate a causa di un incidente sul lavoro. Lascia dietro di sé una moglie e due figli, un ragazzo di 15 anni e una ragazza di 18, colpiti da questa inaspettata tragedia. E' stato osservato il lutto nella città, con la presenza di tutte le autorità locali che hanno voluto rendere omaggio a Nicola e ai suoi cari. In prima fila c’erano, tra gli altri, il vice sindaco Andrea Gaudino, il comandante dei vigili urbani di Gragnano e varie forze dell'ordine. La funzione religiosa è stata officiata da don Aniello Pignataro. «Questa è una tragedia senza spiegazioni» ha affermato il parroco durante la sua omelia, aggiungendo che «ora è tempo di dolore e di ricordi. La via d'uscita in questo penoso tunnel può essere trovata nella preghiera e nell’amore divino». Parole che cercano di alleviare, anche solo in parte, il peso di una sofferenza così intensa. All'esterno della chiesa, la pioggia cadeva incessantemente, ma questo non ha impedito a una folla rispettosa di riunirsi per dare l'ultimo saluto a un uomo la cui vita si è spenta in circostanze tragiche.
La Procura della Repubblica di Torre Annunziata ha avviato un'indagine sull'indicente, iscrivendo tre persone nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo, come atto dovuto. Gli inquirenti stanno cercando di stabilire se la morte di Nicola sia stata causata da eventuali negligenze sul lavoro o se sia stato un malore a provocare l'incidente. Ogni ipotesi è sotto esame, e le autorità stanno raccogliendo tutte le prove necessarie per chiarire i dettagli di quanto accaduto. Venerdì è stata realizzata l'autopsia sul corpo, con risultati attesi nei prossimi mesi, che potrebbero fornire le prime informazioni sui fatti. Nel frattempo, i carabinieri di Castellammare di Stabia continuano le indagini e hanno acquisito video che potrebbero fornire ulteriori informazioni sulla tragedia.
Il tecnico delle vespe si congratula con la squadra di Conte e commenta la vigilia della semifinale play-off di ritorno. «A Cremona partita difficile, dobbiamo fare 98 minuti con il casco in testa, senza abbassare i ritmi. Fortini? Non condivido il suo post sui social»
