Un nuovo varo nel cantiere navale di Castellammare di Stabia. Approderà in mare venerdì 23 luglio un troncone di una nave NC6327, l’ultimo lavoro completato dalle maestranze dello stabilimento stabiese di Fincantieri. Nei giorni scorsi si è tenuto un tavolo tecnico alla presenza della Capitaneria di Porto, dell’Autorità Portuale, del Comune di Castellammare di Stabia e dell’azienda, per definire le modalità operative in vista dell’ingresso in acqua del troncone. Per l’occasione, pertanto, venerdì mattina le unità ormeggiate nello specchio acqueo portuale saranno evacuate per evitare danni alle imbarcazioni e rischi per la pubblica incolumità. Si tratterà dunque di un varo tecnico, che precederà di qualche giorno l’arrivo in città dell’Amerigo Vespucci, la nave più bella del mondo, che farà tappa per tre giorni, a partire dal 9 agosto, nelle acque della sua città natale, Castellammare di Stabia.
Il Vespucci tornerà dunque a casa in occasione del 90° anniversario del suo varo, avvenuto nel cantiere navale stabiese il 22 febbraio 1931. E intanto tra gli operai del cantiere cresce l’attesa per capire quali mosse intenderà compiere la proprietà, in vista dell’approvazione del preliminare del Piano Strategico presentato da Andrea Annunziata, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale. La volontà di interloquire con Fincantieri, espressa dallo stesso Annunziata e dal sindaco Gaetano Cimmino, va a cozzare con l’assenza costante dell’azienda a tutti i tavoli istituzionali, compreso quello convocato ieri dall’assessore regionale Antonio Marchiello. Nel Piano Strategico, assicura Annunziata, c’è una prospettiva di valorizzazione del cantiere, unitamente alla realizzazione di un polo crocieristico e di una stazione marittima a Castellammare. Ma l’azienda latita ancora. E intanto i tempi stringono.
Nel primo giorno d’estate, il Parco è stato restituito ai cittadini con l’esibizione degli studenti del Severi, Di Capua e Bonito-Cosenza per la Festa della Musica. Il sindaco: «Lo abbiamo fatto con le scuole, le associazioni e tanta gente. Ora avanti verso il recupero delle acque»