"Un'organizzazione perfetta. Per i giapponesi quanto accaduto sembrava quasi una cosa normalissima".
tempo di lettura: 1 minAll'indomani del terribile sisma di magnitudo 8.9 della scala richter che, accompagnato da un violentissimo tsunami, ha provocato oltre mille morti, incendi, allagamenti e distruzione in varie aree del Giappone, oltre all'incubo nucleare, il paese nipponico è già alle prese con la ripresa e la ricostruzione. La paura è stata enorme per i numerosi italiani presenti in Giappone per studio o per lavoro, come ha confermato ai microfoni di Telecaprinews Nico Lionetti, 23 anni, di Castellammare di Stabia, che si trova per motivi di studio da una settimana a Nerima-ku, a circa 20 km da Tokyo e a 500 km dall'area dell'epicentro. Il giovane, raggiunto telefonicamente dal giornalista Giuseppe Catuogno per un'intervista, non nasconde la sua preoccupazione ma nello stesso tempo sottolinea la grande preparazione e organizzazione del Giappone nell'affrontare queste emergenze. "Al momento della fortissima scossa, che è stata chiaramente avvertita nonostante mi trovassi a notevole distanza dall'epicentro, ho avuto molta paura - racconta Nico. - Stavamo a lezione, con me c'erano numerosi ragazzi stranieri. Siamo stati invitati alla calma, ci hanno fatto evacuare a gruppi - aggiunge lo studente napoletano - e ci hanno portato in un'area all'aperto. Un'organizzazione perfetta. Per i giapponesi quanto accaduto sembrava quasi una cosa normalissima. Il giorno dopo il terremoto la gente cammina tranquillamente in strada, va al ristorante e la vita, almeno nella zona in cui mi trovo io, sembra essere ripresa in maniera abbastanza regolare". "I collegamenti telefonici - continua Lionetti - restano molto difficili. Adesso mi trovo davanti a un bivio: restare qui o rientrare in Italia". La testimonianza integrale andrà in onda da questo pomeriggio su Telecaprinews nella rubrica "Rapporto Italia", una sintesi domani mattina su Telecapri nella rubrica "Telecapri Buongiorno".
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