Il San Leonardo di Castellammare di Stabia figura tra gli ospedali “rimandati” nel nuovo Piano nazionale esiti (Pne) di Agenas, l’agenzia sanitaria nazionale delle Regioni. La struttura stabiese compare infatti nel gruppo delle 197 realtà italiane individuate per criticità significative in almeno un’area clinica, con particolare riferimento alla mortalità a 30 giorni per ictus, dove registra un indice del 19,89%, uno dei più alti tra quelli presi in esame.
Il dato del San Leonardo si colloca nel contesto di una valutazione ampia, che quest’anno ha coinvolto 1.117 ospedali pubblici e privati, analizzati su 218 indicatori. Agenas ha evidenziato un miglioramento complessivo della qualità dell’assistenza in Italia, ma anche forti differenze territoriali e un divario ancora evidente tra Nord e Sud. La Campania, in particolare, è la regione con il maggior numero di ospedali rimandati: 51.
Il quadro nazionale mostra eccellenze come Mestre, Savigliano, Federico II di Napoli, Humanitas e Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ma accanto alle realtà virtuose emergono strutture con performance molto distanti dagli standard, soprattutto nei parametri di esito come mortalità per infarto, ictus o interventi complessi.
Per il San Leonardo, da anni al centro di criticità strutturali e organizzative, l’esito del Pne rappresenta un nuovo campanello d’allarme. Castellammare attende ora risposte sulla capacità dell’ospedale di colmare le distanze rispetto agli standard nazionali e garantire ai cittadini un livello di cure adeguato e sicuro.
L'amarezza del mister: «Per salvarci occorre altro in termini di energia e tensione, dopo il 2-0 ci siamo sciolti. Dovrò intervenire, la squadra deve capire che il noi viene prima dell'io»