Immagine di repertorio non collegata alla notizia
I danni alla concessionaria di via Petraro dopo il raid incendiario della notte scorsa ammonterebbero a circa 100mila euro. Un grosso problema per il titolare della struttura il quale è stato già ascoltato dagli inquirenti che hanno dato il via alle indagini per identificare i colpevoli del gesto. Secondo quanto emerge dalla relazione dei vigili del fuoco, il rogo è stato di origine dolosa ed è stato provocato probabilmente da un'esplosione che avrebbe preceduto le fiamme. L'incendio si sarebbe propagato nella notte fra lunedì e martedì e solamente l'arrivo tempestivo del 115 ha evitato che i disagi potessero essere maggiori. Tra le auto bruciate anche una importante vettura di lusso il cui valore ha inevitabilmente innalzato i danni per il commerciante. Quest'ultimo ha già negato ai carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia, agli ordini del capitano Venturini, di aver ricevuto richieste estorsive ma al momento i militari non scartano queste ipotesi considerato il periodo nell'anno e considerata la modalità con la quale si è propagato l'incendio. Tutto fa pensare ad una vendetta dei clan per costringere gli imprenditori al pagare il cosiddetto Pizzo di Natale ma allo stesso tempo non si scartano le ipotesi relative ad una vendetta personale o ad un raid vandalico. Probabilmente si indagherà nella vita dell'uomo per cercare di capire il movente.
Intanto l'esplosione a confine tra Castellammare e Santa Maria la Carità riporta d'attualità il tema relativo al racket. A Natale i clan bussano alle porte dei commercianti per chiedere il pizzo. A testimoniarlo sono le numerose inchieste giudiziarie che hanno evidenziato come gli emissari dei D'Alessandro e dei Cesarano vanno a riscuotere la terza 'rata' (dopo Pasqua e Ferragosto) ai danni degli imprenditori.
Il presidente in occasione della festa gialloblù: «La Brera Holdings? Abbiamo solo rimandato. Adorante? Non lo manderei mai via, è fondamentale in questo campionato.»