Cronaca
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Castellammare - L'acqua della Madonna scompare dall'elenco delle acque minerali

Senza le analisi chimiche il Ministero della Salute cancella l'acqua dei navigatori da quelle autorizzate.

tempo di lettura: 3 min
di sr
24/03/2023 15:33:50

L’Acqua della Madonna scompare dall’elenco delle acque minerali autorizzato dal Ministero della Salute. E’ queste l’ultima, ennesima brutta notizia per la città di Castellammare di Stabia che oggi si è vista togliere anche l’ultimo die simboli della città che fu delle acque. Chiusa da ormai 18 mesi per la presenza riscontrata nelle analisi di nichel prima e radeon poi, ora la speranza di vederla risgorgare dalle fonti di via Duilio svanisce. Almeno nell’immediato. In assenza delle analisi chimiche che ne certifichino la potabilità e le proprietà, quell’acqua non può essere consumata.

Come detto, è trascorso più di un anno e mezzo dall’emanazione dell’ordinanza di divieto di mescita per la presenza di nichel oltre soglia, all’esito delle analisi periodiche effettuate per l’Acqua della Madonna. Ma quello che sembrava essere un problema risolvibile in pochi mesi si è trascinato tuttora, con ulteriori sviluppi dettati dalla presenza di nuove sostanze inquinanti e nocive per la salute dei cittadini. Il Comune, grazie all’impulso dei commissari, ha accelerato per avviare le procedure relative alla realizzazione di uno studio di fattibilità per l’abbassamento dei valori di nichel e radon, quest’ultimo (gas radioattivo) riscontrato sopra i livelli massimi consentiti in occasione delle ultime analisi effettuati per l’Acqua della Madonna. Il radon, d’altra parte, è un gas che solitamente è presente “nel terreno, nei materiali di costruzione in tufo e nelle acque sotterranee”. Ma cosa abbia generato questa fonte di contaminazione non è semplice da definire, tenendo conto anche delle analisi effettuate un anno e mezzo fa che avevano invece evidenziato la presenza di un metallo pesante, il nichel, oltre la soglia massima concessa dai parametri normativi. In un primo momento all’epoca si era anche ipotizzata l’eventualità di scarichi alla sorgente, rispetto ai quali era stata avviata un’indagine per verificare se ci fossero reati ambientali in atto. Poi erano emersi anche i livelli notevoli di corrosione delle tubature, sostituite con i nuovi tubi in Pead (polietilene ad alta densità) per eliminare tutte le scorie e le presenze “esogene” lungo il flusso dell’acqua verso i punti di mescita. Ma tutto questo non è bastato ad evitare che l’Acqua della Madonna tornasse a contaminarsi. Poi è subentrata la presenza del radon che ha imposto il prolungamento del divieto di mescita per tutelare la salute dei cittadini, a seguito delle analisi disposte dall’Asl ed effettuate a lungo da Arpac. Una chiusura prolungata che ha quindi indotto il Ministero a depennare l’acqua dei navigatori dall’elenco delle acque minerali.

Una situazione a cui il Comune punta a porre rimedio di qui a pochi mesi. Ma in attesa di sviluppi positivi della vicenda, delle storiche acque stabiesi è rimasto per ora soltanto il ricordo.

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