Cronaca
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Castellammare - La denuncia di Riello: «La camorra recluta i minorenni perché impuniti»

Il procuratore generale della Corte d’Appello di Napoli è un fiume in piena: «Senza pene certe e percorsi di riabilitazione e formazione per i ragazzi, ci troveremo ancora giovani che spacciano e che uccidono». E poi la stoccata al ministro Cartabia: «La riforma della giustizia è sbagliata».

tempo di lettura: 2 min
di red
24/09/2021 13:18:13

“La riforma della giustizia è sbagliata, l’ho detto anche al ministro”. Luigi Riello, procuratore generale della Corte d’Appello di Napoli, non le manda a dire al ministro Marta Cartabia, nel corso del suo intervento alla presentazione del libro di Virginia Ciaravolo e Antonella Esposito, dal titolo “La violenza di genere dalla A alla Z”, nello yachting club di Marina di Stabia.

Riello ha espresso le sue perplessità in merito alla riforma che fissa tempi standard per i processi di appello. “È un po’ come il treno Napoli-Roma. Già sai che impiegherai un’ora e dieci minuti per arrivare a destinazione. Ma se per svariati motivi dovesse impiegare di più, allora quel tempo aggiuntivo va impiegato per intero per arrivare a destinazione e raggiungere il traguardo. Altrimenti si rischia di scendere dal treno in qualche campagna di provincia” è il commento del procuratore, che nel suo intervento è un fiume in piena e affronta la questione della violenza di genere, parlando di “giustizia parcellizzata, che affronta le tematiche come monadi nel panorama globale”.

Ma nel discorso di Riello c’è spazio anche per riflessioni sui minori e sulle prospettive che rischiano di vederli tristemente protagonisti delle attività della camorra sui territori. “Per i minori l’impunità è un errore. In tanti agiscono con la consapevolezza che ‘tanto non mi possono fare nulla’. La rieducazione e la formazione passano anche attraverso la punizione, che deve essere coordinata ad un percorso formativo e riabilitativo” sottolinea il procuratore generale, che espone il pericolo a cui si va incontro. “Così ci troviamo minori che spacciano, che picchiano, che uccidono, perché la camorra li recluta sapendo che non rischiano quasi nulla”.

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