Il 7 dicembre 2024, al porto di Livorno, si terrà una cerimonia di straordinaria importanza per la Marina Militare Italiana: la consegna ufficiale di Nave Trieste, la più grande unità navale costruita in Italia dal dopoguerra. L’evento, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, coinciderà con il giuramento solenne degli allievi della prima classe dell’Accademia Navale.
Ma questa giornata di prestigio per la Marina Militare porta con sé l’impronta indelebile di Castellammare di Stabia, la città che il 25 maggio 2019 ha visto il varo di Nave Trieste, fiore all’occhiello della cantieristica stabiese e simbolo del ruolo centrale del cantiere navale nella costruzione delle grandi unità italiane.
Nave Trieste è il risultato di una tradizione secolare unita all’innovazione tecnologica. La costruzione presso il cantiere navale di Castellammare ha rappresentato un momento cruciale per la città e per l’intera industria marittima italiana. Un’impresa resa possibile grazie all’esperienza e alla maestria dei lavoratori stabiesi, custodi di un sapere unico, tramandato di generazione in generazione.
La consegna di Nave Trieste a Livorno rappresenta la chiusura di un ciclo iniziato proprio sulle rive del Golfo di Napoli, dove il legame tra Castellammare e il mare è profondo e radicato. Per la città, Nave Trieste non è solo una nave militare, ma un simbolo di orgoglio e di speranza, un promemoria delle capacità e delle potenzialità di un territorio che, nonostante le difficoltà, continua a distinguersi nel panorama nazionale e internazionale.
Durante la cerimonia di varo, quattro anni fa, il nome di Castellammare ha risuonato come sinonimo di eccellenza. Ora, la consegna ufficiale al porto di Livorno segna un nuovo capitolo nella storia di Nave Trieste, che porterà il vessillo della Marina Italiana nei mari di tutto il mondo, ma con il cuore sempre ancorato al cantiere che l’ha vista nascere.
Il vice allenatore delle vespe: «Partita da stimolo per i ragazzi. All’andata gli episodi hanno fatto la differenza. Quaranta? Lui e Sgarbi ci daranno una grande mano.»
