Imponevano assunzioni di amici e parenti nelle ditte dell’indotto Fincantieri e ora alcuni di loro rischiano il carcere. Sono cinque, un ex sindacalista e quattro operai, i condannati in via definitiva: la Corte di Cassazione ha, infatti, confermato la sentenza della Corte di Appello di Napoli, emessa nel novembre 2022, dopo l’assoluzione di due degli imputati nel giudizio di primo grado. I fatti risalgono al 2015: come riportato dal quotidiano Metropolis, la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, su segnalazione di un ex security manager, indagò sui alcuni scioperi ritenuti sospetti. Secondo le indagini, lo sciopero sarebbe servito per esercitare pressione nei confronti di un imprenditore, affinché venissero prorogati contratti a due operati. Secondo l’accusa, il titolare di una ditta dell’indotto Fincantieri sarebbe stato addirittura sequestrato per costringerlo ad assumere degli operai. Una tesi assai dibattuta nel corso del procedimento. Ciononostante, la Corte di Appello di Napoli ha accolto il ricorso della Procura.
Il presidente in occasione della festa gialloblù: «La Brera Holdings? Abbiamo solo rimandato. Adorante? Non lo manderei mai via, è fondamentale in questo campionato.»