La sezione Anpi di Castellammare di Stabia-Gragnano partecipa al Giorno del ricordo, sempre sensibile ai fatti sanguinosi dell'alto Adriatico, dei territori Istriano-dalmata.
Seguendo lo spirito della legge che ha istituito per il 10 febbraio il Giorno del Ricordo, l'Anpi si prodiga per "valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani d'Istria."
Senza mai sottacere le violenze subite da essi nel settembre del 1943 e nell'estate del 1945. Fatti violenti che si ascrivono in un contesto di guerra, in ambito storico/politico legato al ventennio fascista, come accertato nell’anno 2000 dalla Commissione d'inchiesta storica composta da italiani e slavi che ha stilato e consegnano ai propri Paesi un testo condiviso. In questo solco l'Associazione partigiani stabiese si è sempre prodigata affinché si superi quel clima di odio scaturito dalle violenze subite dagli italiani d'Istria.
Purtroppo la voce pacifica della sezione Anpi resta inascoltata. Anche a Castellammare si preferisce fare una manifestazione che di fatto si nega la "cittadinanza italiana" delle vittime e con iniziative costruite attorno a fatti opachi, probabilmente volontariamente controvertiti, si esercita la decostruzione della verità, si esalta lo stato etico fascista.
Il 10 febbraio, Giorno del ricordo, deve essere un momento per ricordare i drammi del nazionalismo, del fascismo, della guerra e della sconfitta militare di un paese mandato al macello da Mussolini e da un'élite politica, militare ed economica che non ha mai pagato per le sue colpe.
Come ha ricordato il presidente nazionale dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo “dal 1943 in poi, in forme, per ragioni e per responsabilità diverse, si avviano le tristi vicende delle foibe e dell’esodo. Queste vicende non possono essere affrontate, come fanno i fascisti di ieri e di oggi, decontestualizzandole e tanto meno, per ciò che riguarda le foibe, azzardando numeri inventati di sana pianta, ancor meno parlando di genocidio, se le parole hanno un senso. Ma l’analisi attenta del contesto può far capire, può spiegare ma non necessariamente giustificare. Le foibe furono un orrore e l’esodo un dramma collettivo, che si colloca come uno dei tanti traumatici spostamenti di popolazione nel quadro europeo della fine della guerra mondiale”.
Respingiamo quini fermamente tutti i tentativi di trasformare, anche a Castellammare di Stabia, il Giorno del ricordo, in un’apologia dell' epoca fascista.
L'Anpi Castellammare-Gragnano è impegnata, in una città come Castellammare di Stabia Medaglia d'oro alla resistenza, ad avviare iniziative tese a far conoscere i tragici eventi dell' alto Adriatico alle cittadine e cittadini, nella verità storica condivisa dai popoli europei quali sono quelli italiani, sloveni e croati, che oggi vivono in una pace consolidata tra loro.