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Castellammare - Enzo D'Alessandro torna a casa, occhi puntati su Scanzano

La presenza del boss stabiese preoccupa gli inquirenti che hanno gli occhi puntati sul bunker dei D'Alessandro

tempo di lettura: 2 min
di Gennaro Esposito
12/10/2019 11:07:14

Enzo D'Alessandro torna a Castellammare e tutt'altro quella calma, apparente, di qualche settimana fa sembra un lontano ricordo. La città delle acque ha accolto con stupore e con un po' di timore l'arrivo a Scanzano del capoclan dei D'Alessandro, scarcerato pochi mesi fa dopo 9 anni di reclusione e che ha ricevuto un permesso per stare qualche giorno con la sua famiglia. Senza dubbio è il sorvegliato speciale numero uno: le forze dell'ordine controllano ogni movimento dell'uomo, ritenuto pericoloso e ancora influente nelle dinamiche di camorra. "Enzuccio", come è noto negli ambienti della mala, ha retto per anni la cosca fondata da suo padre Michele in compagnia di sua madre, Teresa Martone (al momento ai domiciliari). 

Secondo quanto emerso particolarmente dall'inchiesta Tsunami, per la quale dovrà comparire davanti ai giudici fra qualche settimana, Vincenzo D'Alessandro è stato un boss spietato e sanguinario. Specialmente per quanto riguarda le estorsioni. Era lui ad imporre ai suoi affiliati di aggredire fisicamente gli imprenditori che non volevano pagare o che tentavano di denunciare. Così come era lui a minacciare spesso personalmente coloro che si opponevano. Controllava al dettaglio tutto quello che accadeva a Scanzano e nonostante la lontananza da casa, riusciva sempre a comunicare e a gestire gli affari grazie ad una rete di collaboratori fedelissimi, fra cui spiccava anche il pentito Renato Cavaliere. Il tutto senza dimenticare il caso Tommasino per il quale "Enzuccio" è ritenuto uno dei mandanti dell'omicidio del consigliere comunale.

Dall'inchiesta Tsunami, lunga circa dieci anni, potrebbe arrivare una nuova condanna per D'Alessandro se le accuse nei suoi confronti dovessero essere confermate. Sarebbe un duro colpo alla famiglia di Scanzano che ha in mano tutto il mondo della camorra stabiese. Con lui sono finiti a processo anche altri esponenti di spicco come sua madre Teresa Martone (già coinvolta nel processo Olimpo) e Paolo Carolei, altro ras degli scanzanesi che dovrebbe tornare in libertà nei primi mesi del prossimo anno. Una serie di scarcerazioni che di fatto innalzano il livello di allerta a Castellammare di Stabia dove torna la paura e il timore.

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