Dodicenne investita e uccisa da un’auto: dopo oltre 25 anni, la Corte d'Appello di Napoli riconosce il risarcimento integrale alla famiglia. La tragedia risale ai primi anni 2000, quando una ragazzina in bicicletta venne travolta da un’auto nella periferia di Castellammare, perdendo la vita sul colpo. Dopo una lunga battaglia legale, la Corte d’Appello ha accolto la tesi dell’avvocato Vincenzo Liguori, riconoscendo la piena responsabilità del conducente e condannando la compagnia assicurativa al pagamento di 3.829.055 euro come risarcimento per il dolore e la perdita subita dalla famiglia.
I giudici hanno stabilito che l’automobilista procedeva a velocità eccessiva, senza prestare attenzione agli ostacoli sulla strada né mantenere una distanza di sicurezza dalla minore. L’impatto fu devastante, non lasciandole alcuna possibilità di salvezza. Inizialmente, il Tribunale di Torre Annunziata aveva attribuito alla famiglia solo il 50% del risarcimento, ritenendo che vi fosse un concorso di colpa da parte della vittima. La compagnia assicurativa aveva sostenuto che la piccola ciclista avesse tenuto una condotta irregolare, procedendo a “zig-zag”, ma questa versione è stata smontata in appello grazie all’argomentazione dell’avvocato Liguori, che ha dimostrato come la responsabilità fosse interamente dell’automobilista.
La Corte d’Appello ha così ribaltato la sentenza di primo grado, rigettando le tesi dell’assicurazione e riconoscendo che la giovane vittima non ebbe alcuna colpa nella dinamica dell’incidente. Nonostante la netta affermazione delle responsabilità, la sentenza non è ancora definitiva e il caso approderà in Cassazione su volontà del legale della famiglia, dove si attende il verdetto definitivo.
«Siamo orgogliosi di questi 43 punti, la salvezza è davvero vicina. Chiedo ai tifosi di accompagnarci a braccetto in queste ultime 8 partite». Candellone. «Felice per la doppietta, ora ci godremo la sosta»