Il caso delle presunte molestie avvenute a Scanzano nella scuola Salvati continua a far discutere, con nuovi dettagli e dichiarazioni che gettano luce sulla vicenda. Teresa Esposito, ex coordinatrice scolastica del plesso coinvolto, è intervenuta in esclusiva durante la trasmissione Storie Italiane su Rai 1, esprimendo il suo punto di vista. "Non ho mai visto la docente in nessuna stanzetta", ha dichiarato con fermezza, "non ho neanche capito quale sia l’aula di cui si parla. Abbiamo una sala computer, ma i bidelli non hanno mai visto nulla di sospetto. Siamo basiti da ciò che sta emergendo".
Esposito ha voluto chiarire alcune sue precedenti dichiarazioni, specificando che il suo riferimento alle "bugie" delle mamme non riguardava i racconti legati alla docente, bensì l’accusa secondo cui lei fosse a conoscenza di quanto accadeva. "Io non ero a conoscenza dei fatti", ha ribadito. "Non ho mai notato atteggiamenti strani da parte dell’insegnante. Quando i genitori sono venuti da me il giorno dell’aggressione, ho chiesto di mostrarmi le chat, ma mi hanno detto che erano già state consegnate ai carabinieri. Mi sono fidata del loro racconto e ho solo avvertito di non trasformare la professoressa in una vittima".
La ex coordinatrice ha anche sottolineato la sorpresa generale all’interno dell’istituto. "Giravo per le aule, ma non ho mai visto nulla di sospetto. La collega non sembrava assolutamente una persona come quella descritta dai giornali. È arrivata come supplente l’anno scorso ed era stata ben accettata, sia dai colleghi che dalle mamme, alcune delle quali avevano persino manifestato il desiderio di avere la docente vicino ai loro figli".
Esposito ha espresso il suo rammarico per il modo in cui la situazione è stata gestita: "Il fatto che siano andati direttamente dai carabinieri senza dirmi nulla mi ha ferito. Sembrava quasi che non avessero fiducia in me. Questo mi provoca un dolore profondo, soprattutto pensando ai ragazzi. È una sconfitta per tutti, e non riesco a dormire la notte al pensiero di ciò che è emerso".
Conclude il suo intervento con un’amara riflessione: "Non so come avrei reagito se avessi saputo. Pensare che una docente possa fare certe cose ai minori mi rende incredula e addolorata. Questa vicenda è un trauma che pesa su tutta la scuola, e ora la priorità deve essere il benessere dei ragazzi". La vicenda resta complessa, ma il richiamo all’importanza della trasparenza e della protezione degli studenti è un punto centrale del dibattito.
«Risultato meritato, squadra straordinaria per cuore e carattere» poi aggiunge: «Giocare palla è la nostra prerogativa, siamo stati bravi nel verticalizzare».