Recuperare e restituire alla città di Castellammare di Stabia un luogo simbolo dell’identità stabiese: partono i lavori di restauro del Convento di San Francesco. L’intervento, finanziato dal Ministero della Cultura con un importo complessivo di 4 milioni di euro (legge n. 190/2015, annualità 2022–2024), rappresenta il primo lotto operativo di un più ampio programma di recupero dell’intera insula conventuale, situata nel cuore del centro storico stabiese.
La presentazione dell’avvio del cantiere è avvenuta nel corso di un incontro nell’aula consiliare di Palazzo Farnese, sede del Municipio di Castellammare di Stabia, alla presenza, tra gli altri, del sindaco Luigi Vicinanza; del soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli e per le Province di Caserta e Benevento, Mariano Nuzzo; del Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare, don Salvatore Abagnale; e del legale rappresentante dell’Ente Seminario “San Giovanni Bosco”, Ciro Tatto.
“Siamo davanti a un progetto sinergico che vede impegnati molti soggetti e che mira al recupero e al risanamento di un luogo iconico del nostro centro antico, per anni negato agli stessi cittadini. Il restauro del Convento di San Francesco si inserisce in una più ampia strategia di riqualificazione e rilancio del centro storico di Castellammare di Stabia. Non è soltanto un intervento edilizio, ma un’azione concreta per contrastare il degrado e restituire alla città un luogo simbolico, destinato alla cultura, all’accoglienza e all’inclusione. Un'opera bellissima che contiamo di restituire alla città e agli abitanti del quartiere” - ha dichiarato il sindaco Luigi Vicinanza.
Sulla stessa linea il Soprintendente Mariano Nuzzo, che ha sottolineato come “grazie a un finanziamento di 4 milioni di euro, frutto dell’accordo tra vari enti, diamo avvio a un progetto lungo, complesso, ma davvero significativo. L’avvio del cantiere per il restauro e la rifunzionalizzazione del Convento di San Francesco segna un passaggio fondamentale nel percorso di rinascita culturale e urbana di Castellammare di Stabia. Intervenire su un complesso di così alto valore storico e simbolico significa non solo tutelare un bene architettonico di pregio, ma restituirlo alla collettività come luogo vivo e generativo, capace di accogliere relazioni, formazione e ospitalità. La Soprintendenza ha creduto fortemente in questo progetto”.
“Chiedo alla ditta di avere un ‘cuore di madre’ in questo cantiere, un’opera che il centro antico attende con ansia da fin troppo tempo. Oggi ci viene offerta una possibilità concreta di veder realizzata un’opera che non ha solo un valore storico e urbanistico, ma anche sociale, e che questa parte di Castellammare di Stabia attende da tanto tempo. Sono grato per questo lavoro sinergico che sono sicuro ci porterà a compimento dell’opera”, ha dichiarato don Salvatore Abagnale, Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia.
L’obiettivo dell'intervento è restituire alla comunità uno spazio di alta valenza culturale e sociale, riportando in vita un complesso monumentale che per secoli ha rappresentato un elemento identitario nel tessuto urbano cittadino.
Il progetto, promosso dalla Soprintendenza ABAP per l’area metropolitana di Napoli, è il risultato di un Accordo di Valorizzazione sottoscritto nel novembre 2023 con gli enti proprietari – Comune di Castellammare di Stabia, Seminario “San Giovanni Bosco” e Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare – e prevede il recupero architettonico del chiostro trecentesco e degli ambienti conventuali attualmente in disuso, destinati a nuove funzioni culturali, formative e ricettive.
Il piano terra sarà destinato a ospitare eventi e attività culturali; il primo piano accoglierà laboratori e corsi di formazione per i giovani; il secondo piano sarà dedicato a una struttura ricettiva con funzione di ostello. L’intervento intende valorizzare l’identità storica del luogo, rilanciando al contempo la vocazione sociale del complesso, in continuità con le attività associative presenti nel quartiere.
La progettazione architettonica coordinata dalla Soprintendenza è firmata dagli architetti Paolo Di Maio e Fabio Mosca, che seguiranno, insieme all’architetto Brunella Como, l’esecuzione dell’intervento, con un termine lavori previsto per febbraio 2027. I lavori saranno svolti dall’impresa aggiudicataria Minerva Restauri Srl.
Nel primo giorno d’estate, il Parco è stato restituito ai cittadini con l’esibizione degli studenti del Severi, Di Capua e Bonito-Cosenza per la Festa della Musica. Il sindaco: «Lo abbiamo fatto con le scuole, le associazioni e tanta gente. Ora avanti verso il recupero delle acque»