Continua l'ondata di critiche alla "convenzione" con i lidi balneari stabiesi annunciata ieri dal sindaco Luigi Vicinanza volta ad agevolare l'accesso al mare alle famiglie di Castellammare di Stabia. Una "convenzione" subito criticata dagli stessi cittadini, che l'hanno ritenuta non solo inutile ma anche penalizzate. Sulla questione è intervenuto anche l'ex presidente del consiglio comunale, Emanuele D'Apice, che definisce l'agevolazione «poco inclusiva, quando non addirittura beffarda».
Quindi passa ad analizzare i singoli punti previsti dall'agevolazione. «Il primo limite riguarda i beneficiari: possono accedere all’offerta solo le famiglie composte da almeno tre persone paganti - ricorda D'Apice - Rradotto: coppie, genitori single con un figlio o chi ha con sé un anziano non pagante, sono esclusi. Una decisione che penalizza molte realtà familiari oggi diffuse e che lascia fuori proprio chi potrebbe avere più bisogno di una mano. Agevolazione a tempo… e a numero chiuso (ma chi controlla?) L’offerta sarà valida solo fino al raggiungimento del 25% della capienza dei servizi. Ma chi vigilerà su questo limite? Non è stato chiarito se saranno i gestori, il Comune o altri soggetti a determinare quando il “tetto” sarà raggiunto. Il rischio, senza meccanismi di controllo chiari e trasparenti, è che si tratti di una soglia arbitraria, utilizzabile a discrezione. Un pacchetto da 10 ingressi? Non è una scelta, è un obbligo. Altro punto critico è l’obbligo di acquistare un pacchetto da 10 ingressi. Non si può parlare di agevolazione vera se si costringono le famiglie a sostenere una spesa anticipata e rigida. Chi può permettersi solo pochi giorni di mare? Chi ha orari di lavoro irregolari? Chi parte per le vacanze in altri periodi? Sono automaticamente esclusi, o costretti a pagare per servizi che magari non riusciranno a usare del tutto. L’agevolazione, per essere equa, dovrebbe prevedere formule flessibili: ingressi singoli, pacchetti ridotti, magari con prenotazione online o a scalare. Invece, viene imposto un modello unico, pensato forse più per semplificare la vita agli stabilimenti che per aiutare davvero le famiglie. Minori gratis: ma solo per legge. Si ricorda l’accesso gratuito ai minori di 12 anni. Ma attenzione: non è una concessione del Comune, è un diritto già garantito dalla normativa regionale. Spacciarlo per bonus locale è una manovra comunicativa poco trasparente».
Quindi la critica. «Un’occasione persa - conclude D'Apice - Un’agevolazione vera dovrebbe semplificare la vita delle famiglie, non complicarla con pacchetti obbligatori, soglie arbitrarie e criteri esclusivi. Questa misura, invece, sembra più una vetrina politica che un intervento concreto. Chi ha davvero bisogno del mare, del relax e della dignità, resta spesso fuori. E mentre si fa comunicazione, si perdono le persone».