Cinque clan camorristici coinvolti, tantissima droga, soprattutto marijuana, troppi milioni di euro da dividere.
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Cinque clan camorristici coinvolti, tantissima droga, soprattutto marijuana, troppi milioni di euro da dividere. Elementi che sono scaturiti dagli atti dell'inchiesta "Secundaria" portata avanti dagli uomini della guardia di finanza di Castellammare, coordinati dal comandante Mario Aliberti, e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. L'operazione, scattata all'alba di ieri mattina, ha portato all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 17 persone (11 finite n carcere, 4 ai domiciliari mentre 2 sono ancora ricercate) emessa dal gip del Tribunale partenopeo. I destinatari del provvedimento sono accusati di partecipare a sodalizi criminali ed è stato accertato che tali organizzazioni hanno le proprie basi operative a Casola di Napoli, Lettere, Torre Annunziata, Torre del Greco. Inoltre sono state scoperte relazioni con narcotrafficanti olandesi e venezuelani. Le autorità hanno individuato diverse strutture associative le quali, al fine di realizzare la coltivazione della canapa indiana, utilizzavano terreni (talvolta anche demaniali), situati prevalentemente sui Monti Lattari, ma anche nella Piana del Sele e a Canosa di Puglia e Grottaglie, dove avveniva la semina e la successiva coltivazione delle piante di marijuana. Ecco i nomi dei principali indagati nell'inchiesta: Ciro Orazzo, 51enne di Casola di Napoli; Diodato Di Martino, 38enne di Casola di Napoli; Filippo Maria Vona, 41enne di Roma; Ciro Gargiulo alias "Ciruzzo ‘o biondo", 51enne di Lettere; Ciro Sabatino alias "Cipriano", 41enne di Lettere; Alfondo Marzano, 33enne di Casola di Napoli; Antonio Somma, 55enne di Santa Maria la Carità; Pasquale Ammendola, 42enne di Torre del Greco; Alfredo Carucci, 34enne di Torre Annunziata; Aniello Bianco, 34enne di Torre del Greco; Domenico Ametrano, 40enne di Torre Annunziata; Giovanni Gargiulo, 54enne di Lettere; Antonino Di Lorenzo, 48enne di Casola di Napoli; Giovanni Palumbo, 39enne di Lettere; Giuseppe Pasculli, 58enne di Andria.
«Nel finale è subentrata la stanchezza per le tante partite ravvicinate, ora affronteremo la battaglia del ritorno con umiltà ed elmetto».
