Era uscito di casa sabato, nella sua Ottaviano. E' stato ritrovato morto lunedì sera in via Colombo, in un campo di nocciole al confine tra Boscoreale e Poggiomarino. Proprio su quel buco temporale di 48 ore stanno indagando i carabinieri della stazione locale, guidati dal maresciallo Massimo Serra. Nella ricostruzione dell'accaduto, quasi sicuramente, c'è la risposta agli interrogativi sulla morte di Gennaro Bifulco, il commerciante 40enne il cui cadavere è stato scoperto tre giorni fa con un grosso ematoma al volto che ne ha reso complicata l'identificazione.
La pista maggiormente battuta resta quella dell'omicidio, ma a non convincere le forze dell'ordine è l'assoluta assenza di segni di violenza evidenti sulla sua salma. Titolare di negozio di abbigliamento a Scafati, Bifulco aveva avuto in gioventù problemi di droga. Un passato relativamente torbido che gli aveva anche procurato alcuni problemi con la giustizia. Tutto all'apparenza superato, con il conto da pagare che sembrava ormai saldato per dedicarsi al suo negozio e alla famiglia. Gennaro ha lasciato la moglie e quattro figli, ancora increduli per la sua dipartita. I parenti stretti, comunque, non hanno saputo fornire spiegazioni o indizi rilevanti per quanto accaduto.
Gli investigatori camminano a ritroso nel tentativo di ricostruire cosa l'uomo abbia fatto da sabato in poi: dai primi accertamenti, comunque, la morte dovrebbe essere avvenuta domenica. Un giallo la cui spiegazione vedrà domani il suo prossimo step, con l'esame autoptico che si svolgerà sulla salma della vittima. La procedura dovrebbe chiarire quantomeno le cause del decesso, sgomberando il campo da eventuali dubbi sulla natura dell'episodio. Ad oggi, infatti, non è possibile escludere alcuna pista, compresa quella del malore improvviso che ha stroncato Gennaro a pochi chilometri da casa.
Il tecnico delle vespe entusiasta per la qualificazione ai Play Off, ma avverte: «Il focus è sul presente. America? È il viaggio che conta. Buglio? L'infortunio è meno grave del previsto, è un giocatore essenziale per noi.»