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Agerola - Caseificio sotto inchiesta: scarico abusivo nei corsi d'acqua e rifiuti. Scatta il sequestro

Il sequestro si è reso necessario al fine di evitare la compromissione ulteriore dell'ambiente circostante e del corso d'acqua.

tempo di lettura: 2 min
01/02/2023 15:02:51

Nella mattinata odierna, i Carabinieri del NOE di Napoli, in esecuzione di una delega d'indagine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata, hanno proceduto al sequestro di parte di un'azienda agroalimentare, essendo emersi a carico del legale rappresentante della stessa indizi dei reati di cui all'art. 137 (scarico abusivo di reflui industriali) e all'art. 256 (gestione illecita di rifiuti) del Testo Unico Ambientale, nonché di cui all'art. 452 septies del c.p. (impedimento del controllo).

In particolare, dalle indagini, espletate dai Carabinieri del NOE e coordinate da questa Procura della Repubblica, è emerso che l'attività di produzione di prodotti alimentari "Burrificio La Goccia Bianca s.r.l." di Agerola (NA) si sarebbe svolta in violazione della normativa ambientale con riferimento allo scarico nei corsi d'acqua e alla gestione dei rifiuti.

Nello specifico i Carabinieri del NOE hanno accertato:

-   nel piazzale antistante l'area adibita a parcheggio degli automezzi, uno stoccaggio abusivo di varie tipologie di rifiuti, anche pericolosi, costituiti da parti di veicoli fuori uso, rifiuti organici, imballaggi misti in plastica, rifiuti e scarti provenienti dall'attività di demolizione, parte combusti, segno evidente del tentativo di smaltirli a mezzo combustione;

-   a seguito di prova idratùica, condotta con l'utilizzo del colorante naturale - cd. fluorescina -, lo scarico abusivo, attraverso un apposito by-pass, delle acque meteoriche di dilavamento del piazzale, ove erano stoccati irifiuti, nel corpo idrico denominato torrente "La Rossa", ricadente tra l'altro in area soggetta a vincolo paesaggistico.

Alla stregua di quanto accertato, la polizia giudiziaria delegata ha proceduto al sequestro del by-pass e dell'area di stoccaggio dei rifiuti.

Il  sequestro  si  è  reso  necessario  al  fine  di  evitare  la  compromissione  ulteriore  dell'ambiente circostante e del corso d'acqua, in quanto i reflui industriali recapitavano direttamente nello stesso. La misura  cautelare  operata  in  data  odierna  si  inserisce  in una  più  ampia  e  articolata  attività investigativa condotta in modo capillare dai Carabinieri del Gruppo di Napoli del Comando Tutela Ambientale, avvalendosi della collaborazione tecnica dell'ARPAC, e tuttora in corso di svolgimento, sotto  il coordinamento  delle Procure  della Repubblica  di Avellino,  Torre Annunziata  e Nocera Inferiore, finalizzata ad accertare le cause dell'inquinamento  del fiume Samo e dei suoi tributari, avente ad oggetto le aziende ubicate nel territorio del bacino idrografico di detto corso d'acqua e ricadente nei circondari delle suddette Procure, al fine di individuare gli scarichi abusivi dei reflui industriali recapitanti direttamente e indirettan1ente nel fiume Sarno ed interrompere le attività illecite che influiscono sullo stato di salute di detto corso d'acqua, senza peraltro  trascurare  il rilevante impatto provocato dagli scarichi fecali di quei Comuni, tutt'ora privi di rete fognaria e/o non collettati ai depuratori esistenti.

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