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Quali sono gli ambiti in cui gli italiani sono più scaramantici?

tempo di lettura: 6 min
26/04/2022 16:33:04

Italiani, popolo di superstiziosi e scaramantici. Un recente sondaggio condotto sul tema ha rivelato che il 58% degli italiani è superstizioso. Un risultato di tutto rispetto, ma a nostro avviso forse non del tutto autentico. Molti gesti scaramantici sono entrati nella nostra quotidianità ed eseguiamo riti o gesti in modo ormai automatico, tanto da non pensare che anche quella piccola azione possa ritenersi superstizione. 

Chissà a quanti sarà capitato di pensare che il buon esito di un esame in università sia stato condizionato da quello che indossavano e abbiano riproposto lo stesso outfit anche per l'esame successivo, nella speranza che anche in questo caso il risultato potesse essere positivo. Non è sbagliato. É semplicemente un atteggiamento rassicurante. Le azioni legate alla superstizione altro non sono che la ricerca di controllo su ciò che non sappiamo gestire perfettamente a livello emotivo. A chi in fondo non è mai capitato di ricorrere ad un amuleto o ad un portafortuna per affrontare un colloquio di lavoro o un'interrogazione? Si tratta di un istinto naturale che riscontriamo anche nei nostri illustri antenati. Gli antichi romani, per esempio, noti per essere valorosi guerrieri e conquistatori coraggiosi, erano soliti attuare pratiche magiche e rituali che potrebbero sembrare in netto contrasto con la loro fierezza e potenza. Eppure, già allora, cercare in qualcosa di soprannaturale e inspiegabile razionalmente un alleato del proprio destino, aiutava ad affrontare alcune situazioni con positività e coraggio. Gli antichi romani, poi, erano anche soliti indicare alcune date sul calendario come negative, perché legate ad eventi che li avevano visti perdenti. É questo il caso, per esempio, del 18/07. I romani lo indicavano come "catastrofe gallica" perché in quel giorno erano stati sconfitti dai Galli nel 387 a.C. 

La scaramanzia nello sport

Gli italiani sono sportivi, ma sono soprattutto grandi tifosi. E il tifoso segue una serie di rituali per far sì che la fortuna possa assistere il proprio idolo o la squadra del cuore. Ci sono tifosi che indossano la divisa ufficiale della propria squadra di calcio, quelli che mangiano un menù preciso il giorno dell'evento, quelli che si siedono in un determinato posto sul divano o allo stadio. Il vero tifoso poi non fa pronostici e non rivela i suoi riti. E se nonostante tutto la partita non desse i risultati sperati? Sarà colpa del vicino o di qualcuno che porta sfortuna.

I giocatori di calcio spesso prima di entrare in campo toccano il terreno e fanno il segno della croce. Un atteggiamento che trova sempre più estimatori, non solo fra i professionisti, ma anche fra coloro che giocano per hobby, al campetto con gli amici. Gli sportivi hanno dei veri e propri rituali da seguire con cura quasi maniacale. Valentino Rossi prima di ogni gara faceva attenzione a non appoggiare il casco a terra e passava del tempo da solo con la sua moto 46. Perfino il grande Pelè si narra si sia fatto restituire una maglietta che aveva regalato ad un tifoso perché senza sentiva di non avere la stessa forza. Mentre il grande Michael Jordan sotto la divisa dei Chicago Bulls ha dichiarato di aver sempre indossato i pantaloncini dell'Università del North Carolina. 

I tennisti poi hanno un vero e proprio corollario di azioni: mettere l'acqua in una determinata posizione, far rimbalzare la pallina un numero preciso di volte prima di effettuare la battuta, asciugarsi la fronte con l'asciugamano prediletto

Quanto la scaramanzia influenza la vita di tutti i giorni

Per capire quanto la scaramanzia possa influenzare il nostro quotidiano facciamo un esempio di come potrebbe svolgersi la giornata tipo di una persona particolarmente superstiziosa che decide di invitare a casa alcuni amici a cena. Cominciamo col dire che la cena non potrà essere organizzata né di martedì, né di venerdì, perché come è noto "di venere e di marte non si arriva, non si parte e non si dà principio all'arte". Per quanto riguarda la preparazione della cena, si inizia con l'apparecchiare la tavola: se i commensali dovessero essere 13, obbligatorio apparecchiare per 14. Un precedente gruppo di 13 persone sedute allo stesso tavolo ha portato ad un tradimento ed una crocifissione; meglio non rischiare... Attenti a non incrociare le posate. Anche in questo caso il richiamo è alla crocifissione. Una volta a tavola bisogna prestare massima attenzione a non versare il sale, né l'olio, perché con entrambi la sfortuna è assicurata. Se dovesse cadere il vino, invece, tutti pronti a bagnarsi il dito e passarlo dietro le orecchie. Non si profumerà di mughetto, ma almeno si sarà baciati dalla fortuna. Che vi piaccia o no, il menù prevede lenticchie. La loro forma è circolare come le monete e aumentano di volume quando le si cucinano, così come si spera possa avvenire con i soldi veri. Di contorno bietole e cavoli, il cui colore ricorda quello dei dollari. La frutta sarà rigorosamente di stagione o una primizia, così tutti avranno l'occasione di esprimere un desiderio. E se un ospite si dovesse commuovere per l'allegra rimpatriata ed avesse bisogno di un fazzoletto? No, i fazzoletti portano lacrime e non si regalano. Peggio per lui se non sa gestire le proprie emozioni... Insomma la vita di un superstizioso doc e di chi gli sta accanto è davvero complicata!

Anche i momenti ludici, di relax e gioco prevedono una serie di rituali per garantirsi la fortuna. Secondo questa ricerca sull’argomento esistono dei numeri che possono portare fortuna. Ad esempio fa strano che in questo ambito, a differenza che a tavola, il 13 sia uno dei preferiti, in quanto commistione dell’1, il numero per eccellenza, e il 3, il numero perfetto. Per conoscerne altri, poi, la cabala per alcuni è una vera scienza, che prevede interpretazioni precise e numeri fortunati. Ma esistono anche gesti da prendere in considerazione: dalla posizione composta, al non toccare il tavolo da gioco, al vestirsi di rosso o di giallo.

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