Brevi
shareCONDIVIDI

La situazione del CBD in Europa e in Italia

tempo di lettura: 5 min
05/06/2021 21:49:26

Ecco come è disciplinata la produzione e la distribuzione del CBD sulla penisola e sul territorio europeo.

Il tema della cannabis è sempre stato un tema scottante e molto discusso, specie in virtù della pesante campagna proibizionista iniziata nei primi decenni del ‘900 avviata dall’allora presidente americano Roosvelt, che con il “Marihuana Tax Act” diede il via ad un effetto domino di condanna a questa pianta.

Negli ultimi anni tuttavia, anche grazie a numerosi studi scientifici che hanno evidenziato le proprietà benefiche del CBD, si è registrata una tendenza progressista in diversi Paesi. Anche l’Italia, che in passato si era sempre distinta per una chiusura unanime a qualsiasi ipotesi di legalizzazione, ha dovuto prendere atto delle nuove scoperte in tema di CBD e adattare le leggi al trend UE.

Da alcuni anni infatti, in seguito alla legalizzazione del CBD è possibile acquistare legalmente prodotti a base di CBD come il moonrock su siti come Justbob.it.

Ma cerchiamo di capire meglio come stanno le cose in Europa e in Italia.

La legislazione italiana sul CBD.

In Italia come ben sappiamo il tema della legalizzazione della cannabis è sempre stato visto con scetticismo dal mondo politico, a parte alcune eccezioni come la decennale battaglia di Marco Pannella ad esempio. Per questo motivo la regolarizzazione di coltivazione e commercializzazione della canapa CBD ha costituito una svolta storica e ha avvicinato molte persone a questo mondo, suscitando interesse e curiosità in merito ai diversi effetti terapeutici emersi da alcuni studi scientifici.

 Tuttavia la legge numero 242 del 2016 include norme che regolano solamente la coltivazione e la vendita della cannabis a determinate condizioni e per alcune destinazioni d’uso, tra le quali non figura l’assunzione. In particolare, possono essere coltivate solamente piante con percentuale di THC, ovvero il principio attivo psicotropo della canapa, inferiore allo 0,2%.

La lista delle destinazioni d’uso consentite comprende tra le altre il florovivaismo (quindi anche il collezionismo di infiorescenze e derivati), la cosmetica, l’alimentare, il bioingegneria e la bonifica dei territori inquinati.

Il fatto che molte aziende nuove e già esistenti si siano indirizzate alla coltivazione della canapa non sorprende anche perché in concomitanza con questa legge il Governo ha incentivato questo tipo di agricoltura con degli aiuti.

Come è regolamentato il CBD in Europa.

Nell’Unione Europea il CBD non è classificato come sostanza stupefacente e le disposizioni in materia di produzione e commercio devono sempre esser tenute in considerazione dai singoli Stati membri nel momento in cui essi legiferano sul tema.

Un caso che ha fatto discutere e ha fatto giurisprudenza in tema di controversie legate al CBD è quello di due imprenditori francesi operanti nel settore dei liquidi per sigaretta elettronica. Essi son stati dapprima condannati per aver importato estratti di infiorescenze e foglie di cannabis legale dalla Repubblica Ceca (pratica legale in questo Stato), in considerazione del fatto che la produzione di tali sostanze non è legale nel Paese transalpino.

Ma in seguito ad un ricorso in appello, la Corte di Giustizia Europea li ha scagionati facendo leva sulla priorità delle leggi europee in tema di libero scambio rispetto ad una legge statale.

Naturalmente l’UE si relaziona anche con altri organi internazionali importanti come l’ONU e l’OMS.

Proprio in tempi recenti entrambe le istituzioni hanno segnato un nuovo percorso per la cannabis. L’OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità) nel 2019 ha infatti riconosciuto le proprietà benefiche del cannabidiolo esortando le Nazioni Unite a tener conto di questo fatto.

Giusto pochi mesi fa la Commissione droghe dell’ONU ha approvato la rimozione della cannabis dalla tabella delle sostanze dannose per la salute con voto quasi unanime dei Paesi UE (l’Ungheria è l’unica ad aver votato contro).

In considerazione di queste politiche sociali e sanitarie comuni, i singoli Stati son tenuti a non andare in contrasto a norme e leggi approvate dagli organi istituzionali internazionali di cui fanno parte.

Come è regolamentata l’assunzione del CBD?

Per quanto concerne la commercializzazione e la classificazione che viene data al CBD dunque i Paesi dell’UE hanno agito in considerazione di provvedimenti congiunti, ma per quanto riguarda la possibilità di assunzione del cannabidiolo esiste ancora molta divergenza.

In Italia in particolare la questione è abbastanza torbida in quanto pur non esistendo una legge che regola l’assunzione legale del CBD, consumarla espone al rischio di sanzione amministrativa. In particolare la legge consente l’acquisto di derivati di CBD legalmente certificati, ma non si esprime sul possibile uso in ambito privato.

Per fare un esempio, acquistare un’infiorescenza destinata al florovivaismo è regolamentato dalla legge e possedere il prodotto regolarmente confezionato con tanto di certificazione e fattura d’acquisto non è un reato, ma non esiste un testo che si esprima in maniera chiara e dettagliata su ciò che si può fare con quel prodotto in privato, compresa la possibilità di assumerlo.

Per questo motivo è raccomandabile attenersi alla legislazione disponibile e aver cura di conservare sempre le certificazioni e i documenti d’acquisto.

Video
play button

Castellammare - Festa della Liberazione, corone di alloro a lapidi e monumenti

Il video del corteo e le nostre interviste.

16 ore fa
share
play button

Castellammare - Il Museo Archeologico di Stabia si racconta

24/04/2024
share
play button

Juve Stabia - Cena di fine stazione, le interviste ai protagonisti della promozione in B

19/04/2024
share
play button

Torre Annunziata - Nave carica di mais e grano ucraino e sigarette di contrabbando

19/04/2024
share
Tutti i video >


keyboard_arrow_upTORNA SU
Seguici