La lettera con cui l’europarlamentare Sandro Ruotolo ha invitato il sindaco Luigi Vicinanza a fare un passo indietro continua a provocare scosse nel già fragile equilibrio politico cittadino. A intervenire con toni durissimi è il consigliere comunale Mario D’Apuzzo, che in una lunga nota accusa Ruotolo di alimentare “clamore propagandistico” e di assumere il ruolo del “comandante che abbandona la nave alla prima falla”.
Secondo D’Apuzzo, l’onorevole conosceva perfettamente il contesto complesso in cui si muoveva la città e la fragilità della coalizione che aveva sostenuto Vicinanza: un “campo largo” costruito – a suo dire – per vincere “a ogni costo”, con un numero elevatissimo di liste civiche e senza il necessario rigore nella selezione dei candidati. Tutte criticità che, ribadisce il consigliere, erano già state evidenziate in una precedente e nota ordinanza cautelare, che avrebbe dovuto indurre il PD a maggiore prudenza.
D’Apuzzo parla apertamente di una possibile “operazione politica interna al PD”, finalizzata a scaricare responsabilità sull’attuale sindaco per rilanciare future leadership in vista delle prossime elezioni. “Facciano pure – afferma – ma non a danno della città”.
Tra i punti più critici sollevati dal consigliere c’è la gestione dei rifiuti. D’Apuzzo ricorda che la Commissione Speciale aveva già denunciato irregolarità, ritardi e inadempienze, rimaste però senza riscontro. E accusa Ruotolo di non aver dato seguito alle sue stesse d
enunce, mentre lavoratori che avevano segnalato irregolarità sarebbero stati “sospesi, umiliati, perfino licenziati”.
Il consigliere entra poi nel merito della proposta avanzata da Ruotolo di istituire una Commissione sugli affidamenti diretti: un atto definito “timido, tardivo e irrilevante”. Secondo D’Apuzzo, l’europarlamentare non avrebbe mai realmente spinto per aprire un capitolo delicato che avrebbe messo in luce anche contraddizioni interne alla maggioranza.
D’Apuzzo rivendica la sua opposizione a Vicinanza “dal primo minuto”, respingendo l’idea di aderire al “coro” di chi prende le distanze dal sindaco solo ora che il clima politico è cambiato. E punta il dito contro chi, dopo aver costruito e difeso la coalizione, oggi cercherebbe “una verginità morale sulla pelle della città”.
La conclusione della nota è un invito che suona come una sfida diretta: se Ruotolo ritiene davvero compromessa l’esperienza amministrativa, non può limitarsi a chiedere le dimissioni del primo cittadino. “Non invochi il passo indietro del solo sindaco – scrive D’Apuzzo – ma chieda la fine dell’intera maggioranza, a partire da sé”. Solo un gesto così netto, sostiene il consigliere, potrebbe restituire ai cittadini “la sensazione che qualcuno abbia finalmente deciso di assumersi il peso delle proprie scelte”.
Un attacco frontale che apre un nuovo, acceso capitolo nella crisi politica che attraversa Castellammare, mentre il futuro dell’amministrazione Vicinanza appare sempre più incerto.