Alla vigilia della sfida decisiva di Champions League contro il Qarabag, Alessandro Buongiorno si presenta in conferenza stampa con la lucidità di chi conosce bene il peso del momento e la tranquillità di un leader silenzioso, ma ormai imprescindibile. Le sue parole raccontano una squadra in crescita, consapevole delle difficoltà affrontate e dell’importanza di continuare a costruire certezze. La partita di domani non è soltanto un passaggio europeo: è l’occasione per confermare un’identità tattica che inizia a prendere forma e per alimentare una striscia casalinga che sta diventando un tratto distintivo del percorso azzurro.
La difesa a tre e il lavoro sui movimenti
Buongiorno chiarisce subito che il ritorno alla difesa a tre non è stato un salto nel vuoto, ma il naturale sviluppo di un lavoro portato avanti già la scorsa stagione. Un sistema nel quale si muove con piena naturalezza, sia da braccetto sia da centrale, grazie a compiti diversi ma complementari. Il modulo richiede coraggio nelle uscite, intensità nel pressing e partecipazione costante alla costruzione. Tutti aspetti che, contro un’Atalanta aggressiva e orientata sull’uomo, il Napoli ha saputo interpretare sul campo grazie alla chiarezza dei movimenti impartiti dal tecnico.
L’importanza delle preventive
Con tre uomini dietro, però, la cura delle preventive diventa un dettaglio vitale. Buongiorno insiste su un concetto chiave: difendere comincia mentre si attacca. Prepararsi a una possibile transizione ancor prima che il pallone cambi padrone è essenziale, soprattutto contro squadre che tengono sempre qualcuno pronto a scappare in campo aperto. Un equilibrio che richiede attenzione, lettura e tempismo, ma che permette di sostenere con decisione la manovra offensiva senza perdere compattezza.
Le insidie del Qarabag
Quando il discorso si sposta sul Qarabag,
Buongiorno non fa giri di parole: «Hanno intensità e ripartenze rapidissime». Gli azeri sono una squadra che stringe molto il campo, attacca in massa e costringerà il Napoli a una battaglia continua nei duelli individuali, sia nella pressione alta sia in fase difensiva. Per il difensore, la chiave sarà mantenere attenzione in ogni momento, di reparto e di squadra: conquistare palla il più vicino possibile alla porta avversaria può diventare l’arma per indirizzare la gara.
Fiducia nel gruppo e nel tecnico
Nel diventare riferimento del reparto, Buongiorno non dimentica la forza del collettivo: la fiducia tra squadra e allenatore – dice – non è mai venuta meno, neppure nelle settimane più complicate. Il gruppo ha sempre dato tutto, recuperando gradualmente energie soprattutto sul piano mentale. La recente crescita nei risultati è il frutto di questa stabilità ritrovata, più che di un cambio improvviso di rotta.
La spinta del Maradona
Il difensore sorride quando gli chiedono del rendimento al Maradona: il Napoli è la migliore squadra d’Europa nelle gare casalinghe. «Il supporto del nostro pubblico fa la differenza», ammette. Giocare in uno stadio che conosci, circondato dalla spinta di chi ti sostiene, amplifica ogni energia. E domani c’è una motivazione in più: continuare la striscia positiva e provare a regalare una vittoria speciale a Diego Armando Maradona, nella sua casa e nel giorno del suo ricordo.
Un Maradona che ruggisce, un Napoli che ci crede
La sensazione è chiara: questo Napoli sta provando a ritrovarsi attraverso compattezza, lavoro e fiducia reciproca. Domani il campo dirà la sua verità, ma se c’è una certezza, è che il Maradona sarà pronto a spingere forte. E quando quel ruggito si accende, tutto diventa possibile.