La Juve Stabia esce a testa altissima dalla Coppa Italia Frecciarossa, al termine di una prestazione di grande spessore contro un Lecce di categoria superiore. Le reti di Krstović nel primo tempo e di Kaba in pieno recupero regalano il passaggio del turno ai salentini, ma le Vespe di mister Abate hanno messo in seria difficoltà i giallorossi per larghi tratti dell’incontro, sfiorando il pareggio in più occasioni.
Una prestazione estremamente positiva quella dei gialloblù, capaci di impensierire a lungo una formazione di Serie A e di guadagnarsi i meritati applausi. Anche l’allenatore del Lecce, Eusebio Di Francesco, nel post partita ha voluto rendere merito agli avversari:
«Mi è piaciuto lo spirito battagliero della squadra, è basilare per affrontare ogni campionato. Abbiamo costruito buone trame, pur essendo un po’ imprecisi negli ultimi passaggi. Faccio i complimenti alla Juve Stabia: si vede che l’allenatore sta facendo un ottimo lavoro. L’espulsione di Banda ci ha condizionati, ma anche in quel momento ho visto segnali positivi. Merito soprattutto a chi è subentrato per aver interpretato bene la gara.»
Il tecnico giallorosso ha poi analizzato alcuni aspetti tattici della partita:
«Al di là della qualità, ho visto un po’ di frenesia nei rinvii. Loro sembravano più brillanti fisicamente. In certe situazioni avremmo potuto sfruttare meglio le ripartenze, ma i cambi hanno portato maggiore freschezza. Quando giochi in inferiorità numerica, serve forza mentale e spirito di sacrificio. Devo sottolineare la grande abnegazione dei ragazzi. Poi, ovviamente, ci sono cose da migliorare.»
Di Francesco ha anche speso parole di elogio per alcuni sin
goli:
«Tiago Gabriel ha fatto un’ottima gara. La linea difensiva è stata brava a mettere spesso in fuorigioco gli avversari, e questo è un grande merito. Helgason, all’inizio, l’ho schierato in una posizione non del tutto sua: è più una mezzala, e insieme a Berisha si giocherà il posto. I cambi sono stati fatti anche in funzione delle loro ripartenze, per proteggere meglio la linea difensiva.»
Sul piano tattico, il tecnico ha sottolineato la necessità di flessibilità:
«Questa è un’emergenza. Il calcio è dinamico: se ci fissiamo troppo sui numeri, commettiamo un errore. Il centrocampo a tre o a cinque si utilizza in base alle esigenze. Sono contento perché la squadra ha trovato facilmente equilibrio. I moduli possono cambiare in corsa, anche se è difficile dirlo a partita non iniziata. Se fossimo andati sotto, forse avrei scelto diversamente.»
Infine, un commento sul giovane Camarda e sulla situazione della rosa:
«Dico sempre di essere contento dei giocatori a disposizione, come qualsiasi allenatore. Questo però non significa che siamo al completo. Abbiamo due ottimi attaccanti, e se avessimo schierato un giovane non ancora pronto, non avrebbe potuto fare ciò che ha fatto Camarda oggi. La sua prestazione, con tanto di assist nel finale, è stata da vero giocatore. Il Lecce, per salvarsi, deve avere questo spirito. Stiamo lavorando per migliorare ciò che va ancora affinato. La gente deve essere orgogliosa sia di chi ha giocato, sia di chi è entrato dalla panchina. Gaspar? Nessun battibecco: è stata una questione tattica. Ha fatto una buona gara, credo sia il nostro giocatore più esperto.»