Cronaca

Santa Maria la Carità - Cassazione conferma ergastolo per i killer di Carlo Cannavacciuolo

I giudici della Cassazione hanno confermato il giudizio dato già in primo grado e, successivamente, dalla Corte d’Appello, ribadendo la mano dura nei confronti dei due pimontesi.

di Simone Rocco


La cassazione conferma l'ergastolo per Ciro Afeltra e Violanto Petrucci,  i due uomini di Pimonte ritenuti colpevoli dell’omicidio di Carlo Cannavacciuolo, il veterinario 25enne di Santa Maria la Carità ucciso durante un tentativo di rapina in via Ponticelli, la sera del 4 novembre del 2011.

I giudici della Cassazione hanno confermato il giudizio dato già in primo grado e, successivamente, dalla Corte d’Appello, ribadendo la mano dura nei confronti dei due pimontesi.

I due erano stati riconosciuti autori del delitto, grazie al lavoro svolto dal nucleo investigativo dei carabinieri di Torre Annunziata e del pm della Procura della Repubblica di Torre Annunziata Barbara Aprea. Gli stessi furono già condannati in primo grado per omicidio aggravato, rapina, porto d’armi e furto d’armi, oltre che per altre rapine messe a segno con modalità analoghe sempre nella stessa zona. Ad Afeltra i magistrati tolsero anche la potestà genitoriale. Per i magistrati di Cassazione, dunque, l’automobile del veterinario fu presa di mira dai due pregiudicati di Pimonte. Era buio e i due erano coperti in viso. Volevano mettere a segno una rapina, ma la notte si trasformò in tragedia. Carlo Cannavacciuolo fu ucciso a sangue freddo, mentre con il corpo tentava di proteggere la fidanzata. Ieri pomeriggio per i due presunti autori dell’omicidio si è concluso l’iter giudiziario. La notizia delle condanne all’ergastolo per Petrucci e Afeltra ha suscitato commenti e reazioni anche a Santa Maria la Carità, dove vive attualmente la famiglia Cannav

acciuolo. “Siamo segnati dal dolore. Hanno portato via il nostro angelo, e non ci sarà sentenza che potrà far tornare indietro Carletto”: è l’unica reazione dei parenti della vittima. Sulla vicenda è intervenuto anche il vicesindaco Francesco Cascone, amico della famiglia Cannavacciuolo. “Non siamo giustizialisti – afferma – ma è chiaro che in questa vicenda la giustizia è stata più che efficiente. La prima cosa che chiediamo è che questi delinquenti scontino fino alla fine gli anni di carcere che gli spettano. La certezza della pena – continua -, per questo orribile omicidio consumato per poche decine di euro, va assolutamente ripristinata anche per rispondere alla richiesta di sicurezza dei cittadini e, nello stesso tempo, ridare autorevolezza alla giustizia. Non posso certamente esultare – conclude -, ma speriamo che la condanna sia da esempio anche per gli altri episodi simili che, purtroppo, continuano a verificarsi in molti comuni della provincia”. La morte di Cannavacciuolo commosse l’intera nazione. E in occasione della scorsa Festa della Repubblica, il prefetto di Napoli consegnò ai familiari di Carlo una medaglia d’oro al valor civile alla sua memoria, con decreto del presidente della Repubblica. Intanto si moltiplicano le iniziative per non dimenticare questa tragedia. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giosuè D’Amora, insieme alle associazioni attive sul territorio stanno infatti studiando varie iniziative che legheranno la memoria di Carlo a Santa Maria la Carità.


giovedì 10 marzo 2016 - 08:34 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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