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Napoli - Kevin De Bruyne si presenta a Dimaro: «Napoli, una nuova sfida per continuare a vincere»

«Non sono qui per essere il centro del progetto. Voglio aiutare, dare il mio contributo ed imparare»

di Giovanni Minieri


   Foto: Ssc Napoli

La stampa partenopea accoglie nel ritiro di Dimaro Kevin De Bruyne, che poco fa ha parlato per la prima volta da calciatore del Napoli. Una conferenza attesissima dai tifosi azzurri, curiosi di ascoltare le prime parole dell’ex fuoriclasse del Manchester City nella sua nuova avventura all’ombra del Vesuvio.

Volto sereno, parole misurate ma piene di entusiasmo. De Bruyne mostra umiltà, grande determinazione, e voglia di mettersi in gioco per ricambiare l’affetto dell’ambiente partenopeo. Dopo una carriera ricca di trofei conquistati in Inghilterra, il centrocampista belga ha scelto Napoli per ritrovare nuovi stimoli, e dare un contributo significativo per sviluppare un progetto ambizioso che punta sempre più in alto in alto.

“È esattamente la sfida che cercavo. Napoli è una piazza ambiziosa e intensa: mi ha convinto subito. Sento che questo è il posto giusto per me" – ha dichiarato – "Qui posso mettermi alla prova e dare il mio contributo per far crescere la squadra” ha detto davanti ai microfoni, lasciando trasparire le sue forti motivazioni

Dal legame con Mertens e Lukaku, alla voglia di imparare l’italiano, passando per le prime impressioni sul tecnico e la città: De Bruyne ha affrontato tutti i temi con lucidità, pronto a scrivere una nuova pagina a tinte azzurre nella sua sfavillante carriera.

La spinta decisiva del progetto Napoli

A fare la differenza è stato il progetto presentato dal direttore sportivo Manna. Un piano che ha subito colpito il giocatore per visione e concretezza. L'obiettivo non è solo quello di restare competitivi in campionato, ma anche di crescere in Europa, costruendo una squadra capace di ottenere risultati importanti nel medio-lungo termine

“Mi è sembrata una proposta seria e stimolante. Napoli sta costruendo qualcosa di importante, e poter contribuire alla crescita del progetto è motivo di grande orgoglio.”

Dall’Inghilterra all’Italia: una nuova sfida

Dopo tanti anni in Inghilterra, la voglia di cambiare ha prevalso. Il passaggio alla Serie A è stato valutato con attenzione, ed alla fine la scelta è ricaduta su Napoli per motivi tecnici, ambientali e soprattutto personali.

“La Premier è stata casa mia per tanto tempo, ma sentivo che era arrivato il momento di provare qualcosa di diverso. Qui tutto è nuovo: il calcio, la città, la cultura. Ma sono entusiasta, e non vedo l’ora di mettermi in gioco.”

I consigli di Lukaku e Mertens

Prima di firmare Kevin De Bruyne ha chiesto informazioni a due connazionali ed ex protagonisti in maglia azzurra: Romelu Lukaku e Dries Mertens. Entrambi hanno confermato quanto Napoli possa essere una tappa speciale nella carriera di un calciatore.

“Romelu era contentissimo della mia scelta. Ci conosciamo da quando eravamo ragazzi. Ma alla fine, ho deciso con la mia famiglia: era la scelta giusta.”

Il numero di Maradona: un gesto inaspettato

La sorpresa più grande è arrivata con l’assegnazione sui pantaloncini in allenamento di un numero legato indissolubilmente alla leggenda di Diego Armando Maradona. Un gesto forte da parte della società, che ha lasciato il nuovo acquisto senza parole.

“Non mi aspettavo una cosa del genere. È stato un grande onore, ma non cambia le mie responsabilità. Giocare per il Napoli comporta g

ià pressione. Maradona è unico, io voglio solo essere me stesso.”

Un trasferimento inedito a parametro zero

Per la prima volta nella sua carriera, il calciatore ha affrontato la sessione estiva di mercato da svincolato. Un’esperienza nuova, che ha portato con sé anche un certo carico di tensione.

“Non è stato facile mentalmente. Quando il Napoli si è fatto avanti, ho sentito che era il momento giusto. Qui è tutto diverso, ma la mia priorità è sempre la stessa: dare il massimo e restare competitivo.”

L’importanza di lavorare con un grande allenatore

Il primo impatto con il tecnico è stato positivo, anche se per ora i contatti si sono limitati al lavoro sul campo. Tuttavia, la stima nei confronti dell’allenatore è già evidente.

“Lo conosco per quello che ha fatto in Premier, so che è molto preparato sotto il profilo tattico. Poter essere allenato da lui è un’opportunità per crescere ancora.”

Esperienza e spirito di squadra

Dopo nove anni sotto la guida di Guardiola, l’ex City ha maturato una visione profonda del calcio. Ora è pronto a portare la sua esperienza al servizio di un gruppo che già può contare su diversi innesti importanti.

“Non sono qui per essere il centro del progetto. Voglio aiutare, dare il mio contributo ed imparare. Servirà l’impegno di tutti per affrontare la stagione.”

Champions League nel mirino

La qualificazione in Champions è uno degli aspetti che ha convinto il giocatore. Dopo dieci stagioni nella massima competizione europea, l’obiettivo è proseguire anche con il Napoli su palcoscenici internazionali.

“La Champions è una competizione che ho sempre amato. Sapevo che il Napoli si sarebbe qualificato dal momento che stava lottando per il titolo, e non vedo l’ora di giocarla anche con questa maglia.”

Moduli e ruoli: la flessibilità fa la differenza

Nessuna pretesa sul ruolo. Perché si sa, il calcio moderno è fatto di interpretazioni e dinamiche che vanno oltre i numeri e i moduli scritti sulla carta.

“4-3-3 o 3-4-3 cambia poco. Conta come interpreti lo spazio, come ti muovi senza palla. Mi adatterò a ciò che serve alla squadra.”

La lingua, un ponte verso l’integrazione

L’ambientamento passa anche attraverso la lingua. Per questo, lui e la moglie hanno deciso di studiare italiano, per integrarsi meglio nella città e nella squadra.

“Ancora non parlo bene, ma  iniziando a capire qualche parola. Voglio imparare l’italiano, anche per rispetto verso i tifosi. Con il tempo sarò pronto anche per le interviste.”

Un rapporto speciale con la città

Napoli è una piazza che va al di là del calcio: è un luogo dove lo sport si intreccia con la vita quotidiana. Un aspetto che il giocatore ha già avuto modo di assaporare in passato, e che ora riscoprirà con occhi nuovi.

“Qui c’è un amore vero per la squadra. È una passione intensa, diversa da quella a cui ero abituato in Inghilterra. A volte può sembrare esagerata, ma finché ogni gesto è fatto con amore, va solo apprezzato.”


sabato 19 luglio 2025 - 17:32 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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