Monta la polemica in via Nastro Azzurro, a Sant'Agata. Fa discutere lo stato di abbandono del terreno sovrastante i box interrati realizzati nella frazione collinare di Massa Lubrense. A differenza di quanto avviene nel resto della penisola con boxlandia, però, in questo caso non è il parcheggio in sé a creare polemiche. Gli ambientalisti non c'entrano, o almeno sono parte della questione fino a un certo punto. Il fondo posto al di sopra dell'area adibita a box auto, questi ultimi di proprietà di una ditta privata, è infatti regno di totale incuria. Erbacce e sterpaglie varie la fanno da padroni, con un impatto visivo piuttosto sgradevole.
Una situazione di degrado che persiste da diversi mesi. «E' dal mese di ottobre dell'anno scorso che, insieme ad un gruppo di cittadini, abbiamo lanciato un appello pubblico per segnalare lo stato di abbandono in cui versa il giardino sovrastante il parcheggio interrato con accesso da via Nastro Azzurro» ha commentato uno dei residenti nella zona.
Invano si è atteso l'intervento degli uffici tecnici competenti, dal Comune e da tutti coloro i quali avrebbero potuto porre rimedio a tale scempio.
Allo stato attuale lamiere ed alcune baracche insistono su un'area dove sono state, tra l'altro, installate alcune panchine lungo la corrispondente passeggiata. Via Nastro Azzurro rappresenta, per le colline della penisola, una delle arterie principali lungo le quali viene smistato il traffico veicolare. Le frazioni alte di Massa Lubrense, prima fra tutte Sant'Agata, sono molto penalizzate dallo stato d'abbandono in cui versano. Soprattutto pensando ad aree come quella in questione, il primo aspetto da valorizzare è senza dubbio quello del verde
pubblico.
Può mai una zona adibita a parcheggio, nel sottosuolo, rivelarsi completamente terra di nessuno in superficie?
A promuovere l'azione gli stessi cittadini, ormai esausti dell'immobilismo dell'amministrazione riguardo alla faccenda. In questi giorni verrà appunto inoltrata una formale richiesta di accesso agli atti, come concesso dalla legge 241 del '90.
Nel mirino la procedura che nel 2008 aveva condotto al rilascio del permesso di costruire, secondo le leggi vigenti, con il quale veniva autorizzata la realizzazione del parcheggio in questione.
In conflitto con esso il dettato della legge regionale della Campania n.19 del 28 novembre 2001. Nella normativa regionale si prevede, infatti, l'obbligo di reimpiantare le alberature esistenti e ripristinare l'area a verde in superficie. In un caso come quello di Sant'Agata sarebbe evidente, quindi, la violazione di legge da parte di chi ha avviato tali lavori senza il ripristino del verde. La scomparsa degli alberi che gravavano sul terreno soprastante i box esistenti ora viola non solo la normativa regionale, ma soprattutto la legislazione statale in materia urbanistica (D.P.R. 380/2001).
Non è tutto, poiché la stessa legge regionale prevede - all'art. 6 comma 7 quater - in caso di inottemperanza, la sanzione dell'acquisizione al patrimonio pubblico di quanto realizzato da privati. I box realizzati, se si volesse applicare alla lettera la normativa vigente, rischierebbero quindi di passare in mano pubblica. Si fa pesante, insomma, la questione legata agli alberi di via Nastro Azzurro.