La Juve Stabia si aggiudica di misura il derby con la Casertana. Ai gialloblù basta un rigore realizzato da Candellone al 36’ della ripresa per sbloccare un match dominato dalle vespe dopo una prima frazione equilibrata. Tanta amarezza nelle parole di mister Cangelosi al termine dell’incontro. «Che la Juve Stabia fosse una squadra forte, lo sapevamo. Abbiamo fatto la nostra partita. Più di questo non potevamo fare, né non sfruttare al meglio le ripartenze. Un arbitro deve arbitrare per tutte e due le squadre. Ci sono almeno due rigori. Se non si ha il coraggio di fischiarli. C'è poco da correggere. La Juve Stabia ha tirato in porta una volta sola. Non ho contato parate di Venturi. Hanno preso una traversa e basta. Se pensate che il predominio conta, per me non è così. La partita da giocare era questa. Dovevamo gestire meglio il possesso palla. Abbiamo fatto pochino nel primo tempo. Nel secondo tempo quando è calato Montalto abbiamo fatto fatica a salire. Nel complesso, considerato tutti i giocatori e i problemi, più di questo in questo momento non possiamo fare. Sono sconfitte che ci possono dare. Se la Juve stabia è prima in classifica un motivo ci sarà. Hanno qualità. È una squadra che sa quello che fa e ha grande entusiasmo. Questo è fuori di dubbio. Non si trovano primi solo adesso. Sono primi sin dall’inizio. In questo momento non riusciamo a giocare alla pari, perché abbiamo problematiche grosse per poter
competere a questo livello. Il problema del rinunciatario è sempre quello che ti concede l'avversario. Quando ti capitano occasioni di ripartenze a campo aperto devi sfruttarle meglio. Sapendo che sono molto bravi a chiudere le fasce, dovevamo giare palla più spesso. Le assenze ci sono e non so per quanto ancora le avremo. Chi ha giocato ha fatto grossi sacrifici. In questo momento posso solo dire grazie perché si stanno sacrificando tanto. So che la mia squadra ha dei valori. Mi auguro che tutti questi acciacchi vadano via. È normale che giocando contro una squadra al top della condizione succede questo. Dobbiamo tenere botta e andare avanti. Come si dice a Napoli, “adda passa a nuttata”. Mi aspettavo una squadra che cercasse in tutti i modi di vincere. Complimenti a loro che sono riusciti a tenere il ritmo. Se non si prende la porta, non si può prendere mai gol. O il portiere fa una parata o la tira fuori per me non è un tiro in porta. Sé la palla non prende la porta per me gol non si può fare. I nostri rigori mi sembrano abbastanza metti. Per me era rigore, due giocatori miei sono stati buttati per terra abbracciati. Non sono incazzato, no. Penso di aver visto quasi quarant'anni di calcio. Il campo e i punti che si fanno. Sono tutte cose che fanno parte del calcio: gli errori, gli infortuni. Il nostro compito è lavorare e migliorare quello che si fa. La scelta di Curcio è perché serviva una squadra di corsa piuttosto che di tecnica.»