Si è tenuto oggi al Mise, con la partecipazione a distanza delle diverse componenti interessate, l’incontro al Mise incentrato sulla vertenza MeridBulloni di Castellammare.
Un incontro in cui l'azienda ha ribadito la volontà di dismettere il sito stabiese con il relativo trasferimento dei suoi 81 dipendenti presso lo stabilimento di Torino. Purtroppo, però, non sono state fornite spiegazioni in merito a tale decisione e nessun altro dettaglio è emerso dall'incontro. Spetterà ora alle parti sociali e alle istituzioni trovare una soluzione per salvaguardare il futuro dei lavoratori. La Regione, da parte sua, ha messo sul tavolo la volontà di acquistare il sito produttivo ma nessuna risposta è pervenuta dagli emissari della Meridbulloni.
Sul tavolo del confronto, comunque, la proprietà ha fatto un'offerta ai lavoratori che decideranno di spostarsi al Nord. 2 anni di affitto, 10mila euro e lavoro per 6 mesi ad un familiare. Per chi non accetta e si licenzia, garantiscono 9 mensilità. I sindacati, da parte loro, lo hanno rigettato.
Di concerto, poi, Mise, Regione e Comune hanno chiesto lo slittamento di ogni al 30 aprile, in modo da avere il tempo utile per ragionare su eventuali strumenti da mettere in cam
po. Tra le ipotesi al vaglio, un contratto di Sviluppo e Fondo di Salvaguardia.
Ferma la posizione del sindaco Cimmino che ha ribadito che non ci saranno speculazioni sull’area industriale. L'obiettivo comune è non impoverire il territorio con la chiusura del sito produttivo.
In chiusura, infine, la proprietà dello stabilimento ha annunciato che venderà la fabbrica, quindi c'è ipotesi di nuovi imprenditori interessati a quell’area.
Per la deputata M5S Carmen Di Lauro, «quello di oggi è stato un incontro proficuo che ha visto tutti i livelli istituzionali in campo con l'obiettivo di scongiurare la chiusura della Meridbulloni. Il Governo c'è ed è disponibile a tendere una mano alle maestranze stabiesi. Non possiamo permetterci la chiusura di un altro sito produttivo nel nostro comprensorio già martoriato negli anni dalla pesante crisi economica. Abbiamo ancora una volta ribadito che il sito di Via De Gasperi deve restare produttivo. Bisogna dare la possibilità alle persone di lavorare a casa propria. Noi non ci fermiamo. La sottosegretaria Todde riaggiornerà il tavolo a breve in modo da vagliare, in sinergia con le istituzioni e il Ministero del Lavoro, il miglior percorso da intraprendere».