«Prorogare i termini per la presentazione delle istanze per le agevolazioni del piano casa». La richiesta inoltrata alla Regione proviene da Ciro Cascone e Tina Somma, consiglieri comunali di Campania Libera, movimento politico vicino a De Luca, i quali hanno espresso la necessità di estenere le agevolazioni anche oltre la scadenza prevista del 31 dicembre 2017. Le agevolazioni riguardano l'ampliamento degli edifici residenziali consentito fino al 20% della volumetria esistente, il premio di cubatura del 35% sulla demolizione e ricostruzione degli edifici residenziali, la riqualificazione delle aree urbane degradate, attuabile con un bonus volumetrico fino al 50%. «Nei prossimi giorni, ed in particolare a fine anno, scadranno i termini per la presentazione delle istanze per l’ottenimento delle agevolazioni edilizie previste dalla legge sul piano casa in Campania di cui alla legge regionale n.19/2009 e s.m.i. - spiegano Cascone e Somma -. Considerato che tale piano è risultato di fatto applicabile nel nostro territorio cittadino soltanto dopo la disposizione dirigenziale del 20 gennaio 2015 e che risulta ancora non definit
a la maggior parte delle pratiche di condono edilizio di cui alle leggi 47/85 e 724/94, per le quali una volta rilasciata la concessione in sanatoria si potrebbero richiedere le agevolazioni, ne discende che la nostra città non ha ancora potuto beneficiare pienamente delle agevolazioni previste dalla legge sul piano casa in Campania. Ci stiamo impegnando affinché la Regione adotti entro fine anno una proroga dei termini per la presentazione delle istanze di piano casa, così come hanno già fatto molte altre Regioni, rendendolo se possibile strutturale ovvero a tempo indeterminato. Tale proroga consentirebbe ai cittadini stabiesi, ivi compresi quelli che a causa delle lungaggini burocratiche non hanno ancora definito le pratiche di condono edilizio, di poter continuare ad usufruire delle agevolazioni previste dal piano casa una volta ottenuto il permesso in sanatoria, rilanciando l’attività edilizia e riqualificando il patrimonio immobiliare esistente con l’adozione di criteri di costruzione ecosostenibili ed antisismici, contrastando così anche la crisi economica e tutelando i livelli occupazionali».