Cronaca

Castellammare - La festa di San Francesco d'Assisi a Quisisana

Chiesa gremita e spettacoli pirotecnici in occasione della festa del Santo Patrono d’Italia.

di Rita La Monica


Ieri mattina, nella Chiesa di San Francesco a Salita Quisisana,  in occasione della festività del Santo si sono svolte le celebrazioni eucaristiche in onore di San Francesco D’Assisi Patrono d’Italia e difensore degli animali. A presiedere le diverse cerimonie nel corso della giornata Padre Luigi Rossi, Don Mario Cavaliere e Don Paolo Cecere. Presenti in Chiesa anche gli anziani ospiti della struttura RSA San Francesco e gli infermieri. Durante la giornata, come da tradizione, sono stati distribuiti pane e formaggio, imbustati e confezionati singolarmente nel rispetto delle norme anti-Covid19. Le celebrazioni hanno riscosso molto successo, difatti sono accorsi numerosi fedeli da ogni parte della città. Significativa la benedizione della città di Castellammare di Stabia dall’alto, nella terrazza della struttura.

Padre Luigi Rossi, commenta: «Sono lieto oggi di parlare e di celebrare qui. San Francesco è un Convento glorioso che la storia ormai ha consacrato nella memoria del popolo stabiese e anche oltre. Non solo è comunità religiosa oggi, ma è una realtà monastica. Io vengo qui come volontario a fin che questa tradizione non si interrompa. Oggi che è proprio la Festa del Patrono d’Italia, San Francesco d’Assisi, c’è un’antichissima tradizione che è quella di offrire un po’ di pane e formaggio perché questi sono il simbolo della condivisione e della fraternità. Abbiamo trovato dei benefattori che ci sostengono come sempre. Ci siamo preparati per questa festa pregando e oggi abbiamo visto i frutti di questa festa con i numerosi devoti accorsi. Io di questa Oasi ho i miei ricordi d’infanzia. E ricordo che era un punto di riferimento ancora più forte, i benefattori erano i contadini delle campagne dell’agro-nocerino, di Pompei. Prima qui c’erano gli studenti, in molti portavano le donne in attesa per avere una benedizione e i fedeli portavano tanti doni da offrire ai religiosi. Le tante persone che si stanno riavvicinando sono un gioioso ripristino di tutto questo antico retaggio che fa di San Francesco una fiaccola che illumina la città di Castellammare. Noi ci sforziamo di far illuminare ancora la città da questa fiaccola perci

ò noi abbiamo pensato di benedire i cantieri metallurgici e navali, tutto il bacino di utenza, di devoti e tutti i cittadini. Che la benedizione giunga a tutti. Pace e bene a tutti!».

Padre Mario Cavaliere che ha celebrato la messa, commenta così: «La Festa di San Francesco conferma il legame che c’è tra la città e i Francescani. Non bisogna mai dimenticare che i Francescani prima si occupavano di varie Parrocchie della città. La Chiesa di San Francesco si vede dalla città, dalla Villa Comunale ed è come se fosse un muro, un venia che difende la città.  E quindi c’è questo legame con la città sia con San Francesco che con Santa Rita. I due Santi, entrambi dell’Umbria, entrambi patroni della civiltà del sud Italia. Anche sul problema Covid, i due Santi ci donano una speranza. San Francesco come Santa Rita ci insegnano a pregare nel silenzio ed è un messaggio bello che va comunicato alla città intera. Il panino e il formaggio di quest’oggi sono un segno semplice. Molti poveri venivano da San Francesco anche per avere un pezzettino di pane. Un gesto semplice che sa di povertà, di umiltà come la preghiera».

«Non ci aspettavamo tutte queste persone oggi- ha raccontato il dott. Giuseppe Fienga, operatore della struttura sanitaria- Questa festa nasce tanto tempo fa grazie ai monaci francescani. Loro hanno iniziato questa tradizione interrotta solo l’anno scorso per via della Pandemia. Quando i monaci risiedevano nel Monastero molti fedeli accorrevano qui ogni domenica e portavano diversi doni così i religiosi per sdebitarsi offrivano pane, formaggio e un bicchiere di vino. Oggi le cose sono un po’ diverse, i monaci non ci sono più ma c’è Don Luigi Rossi che volontariamente viene qua e apre la Chiesa. Mantiene un po’ la luce accesa di questa Parrocchia e si riesce a fare questa festa durante l’anno. Attualmente l’ex-Monastero è occupato dagli anziani che la struttura ospita». Una chiesa che, dopo quella di Madonna della Libera, rischia la chiusura.

Alla fine delle celebrazioni anche diversi spettacoli pirotecnici, messi in scena sulla panoramica terrazza dell’Oasi.


martedì 5 ottobre 2021 - 09:42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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