Dopo una cocente sconfitta, non c’è rimedio migliore di tornare sul rettangolo verde e dimostrare di essere quella squadra solida in grado di mettere sotto qualsiasi avversario. Nell’ultimo match prima di Natale, gli uomini di Walter Mazzarri sono chiamati ad una sfida dall’altissimo coefficiente di difficoltà sul campo della Roma. Mancano ancora 3 gare al giro di boa, ma Roma-Napoli assume già un sapore di spareggio Champions. La classifica è al momento cortissima: i partenopei occupano il quinto posto a -1 dalla rivelazione Bologna, mentre i giallorossi sarebbero addirittura fuori dalle competizioni europee nonostante il gap di soli 2 punti dalla squadra campione d’Italia in carica.
Il rendimento lontano dal Maradona consiglia fiducia. Di Lorenzo e compagni possono vantare il secondo miglior rendimento esterno in campionato (17 punti sui 24 disponibili), con il beffardo e immeritato ko dell’Allianz Stadium contro la Juventus che ha messo fine a una striscia di 4 successi di fila. La squadra di Walter Mazzarri mostra anche il secondo miglior attacco (16) e la seconda miglior difesa (6) dopo la capolista Inter. Dall’altra parte c’è la Roma dello stratega Josè Mourinho, capace di entrare nel cuore della tifoseria giallorossa rendendo l’Olimpico un bunker quasi impenetrabile: l’ultimo ko risale al 1 settembre (1-2 contro il Milan), e da lì è partita una striscia positiva di 7 vittorie ed 1 pareggio in tutte le competizioni, tra cui il r
oboante 7-0 all’Empoli.
Al netto dell’infortunio di Elmas, Walter Mazzarri è pronto ad affidarsi ai titolarissimi con 2 ballottaggi che saranno sciolti soltanto nelle prossime ore. In porta Alex Meret, mentre al centro della difesa Natan (più fisico ed imponente) è in vantaggio sul più rapido e istintivo Juan Jesus nell’affiancare Rrahmani al centro della difesa. Sulla corsia bassa di destra agirà capitan Di Lorenzo, mentre su quella opposta Mario Rui giocherà la sua terza gara consecutiva da titolare per riprendere confidenza e minutaggio dopo l’infortunio. In mediana intoccabile Lobotka al centro della difesa, mentre nel ruolo di mezzali si svuota (quasi) completamente l’infermeria: Anguissa e Zielinski hanno lavorato in gruppo e sono pronti a rientrare dal primo minuto per garantire potenza, inserimenti e tecnica. Davanti nessun dubbio per il trio delle meraviglie: il match-winner dell’anno scorso Osimhen al centro dell’attacco con Politano e Kvaratskhelia a creare pericoli con la propria fantasia e imprevedibilità.
Josè Mourinho dovrà fare di necessità virtù per sopperire a tante defezioni. Davanti a Rui Patricio, difesa a 3 con Mancini, Llorente e Dicka. Kristensen e Zalewski dovrebbero essere i quinti di centrocampo, con Paredes davanti alla difesa, Cristante e Pellegrini interni. In attacco out per infortunio Dybala e Azmoun, rientra dopo la squalifica Lukaku con El Shaarawy a gravitargli intorno.