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Juve Stabia – Caos in società: rottura totale tra Manniello e Langella

Frattura insanabile tra i soci Franco Manniello e Andrea Langella, il futuro della Juve Stabia è incerto: ''Così si rischia la retrocessione...''

di Luca Piedepalumbo


Dopo la riunione del Consiglio federale, tenutasi lo scorso 20 maggio, si avvicina sempre di più l’ufficialità circa la ripresa dei campionati professionistici italiani. Nel comunicato si dice che c’è tempo fino al 20 agosto per completare i tornei e la stagione 2019/2020 si chiuderà formalmente il 31 agosto. Pronta a ritornare in campo, dunque, anche la Serie B. Non a caso alcuni calciatori della Juve Stabia, in vista della ripresa della stagione calcistica, si sono allenati individualmente a Casola di Napoli. Infatti, nonostante negli ultimi tempi fosse nell’aria il prosieguo del campionato, soltanto nella giornata di ieri ci si è attivati concretamente con il Sindaco Gaetano Cimmino riguardo la sanificazione dello Stadio Romeo Menti, che potrebbe ospitare le Vespe soltanto a partire da lunedì. Un colpevole ritardo nella programmazione degli allenamenti, una disorganizzazione generale che non è piaciuta per niente al Presidente Franco Manniello. Una situazione che, inevitabilmente, scalfisce il rapporto, già per niente idilliaco, con il comproprietario Andrea Langella che detiene il 50% delle quote societarie. La classica goccia che fa traboccare il vaso e che rende necessaria, a questo punto, una rivalutazione dei piani dirigenziali e dell’organigramma delle Vespe. La frattura tra i due soci, infatti, sembra essere insanabile.

“Dilettanti allo sbaraglio…”, così ha tuonato lo storico numero uno gialloblé contro Andrea Langella e l’amministratore unico D’Elia, in occasione della trasmissione “Juve Stabia Live”. Una confusione a livello societario che, stando a Franco Manniello, potrebbe addirittura determinare la retrocessione della Juve Stabia, qualora si decidesse per una ripartenza del campionato cadetto. I calciatori, o almeno la maggior parte di essi, intanto, s

i sarebbero schierati dalla parte del Presidente Manniello, chiedendo a gran voce un suo deciso intervento contro l’operato di Andrea Langella. Ad incrinare il rapporto tra i due soci anche la gestione relativa ad alcuni dirigenti gialloblé: su tutti il direttore sportivo Ciro Polito, costretto in questi giorni a fare anche da magazziniere. A Manniello, inoltre, non sarebbe piaciuto il trattamento riservato ad alcuni volti storici della società stabiese. In particolare, ci riferiamo al direttore generale Clemente Filippi e al segretario generale Raffaele Persico, messi in questi mesi in cassa integrazione per volontà del duo Langella-D’Elia e addirittura minacciati di licenziamento nei mesi scorsi.

Accuse pesanti, inoltre, sono state lanciate anche dal numero uno del gruppo Siroil nei confronti del presidente di vecchia data dei gialloblé. “Ricordo a Manniello che un anno fa mi ha implorato di entrare in società e che solo per merito del sottoscritto sono stati evitati pesantissimi punti di penalizzazione quando Petroni è andato via senza sborsare neanche un euro”. Langella, in particolare, avrebbe presentato negli ultimi mesi diverse offerte a Franco Manniello per l’acquisizione delle restanti quote societarie, l’ultima da 100.000 euro, tutte però rispedite al mittente. Un presidente assente e incapace di lavorare in coppia: così è stato descritto lo storico numero uno delle Vespe dal socio Andrea Langella.

Uno scenario davvero drammatico per la Juve Stabia in vista della probabile ripartenza della stagione calcistica. La solidità societaria, tanto agognata negli anni passati, è ancora un lontano miraggio: evidentemente a Castellammare il “duumvirato” non può funzionare. Franco Manniello e Andrea Langella, alla guida delle Vespe ne resterà uno soltanto.


venerdì 22 maggio 2020 - 11:58 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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