A Lago Patria risultati promettenti per i giovani atleti del Circolo Nautico di Castellammare di Stabia. Dietro le medaglie, un nuovo metodo, tanto sacrificio e l’orgoglio di un territorio che vuole ritrovare il proprio posto tra i grandi del remo.
Certe storie di sport non iniziano con le luci della ribalta, ma con sveglie puntate alle 5.30 del mattino, mani immerse nell’acqua fredda e corpi piegati dalla fatica. È così che, silenziosamente, sta riprendendo lustro il glorioso Circolo Nautico di Castellammare di Stabia. Sotto la guida autorevole di Giuseppe Abbagnale e Catello Amarante, tecnico di esperienza internazionale, il circolo ha conquistato ben otto podi al meeting interregionale per il Sud Italia, tenutosi proprio ieri. Tra i risultati:
1° posto 2x U17 (Passaro - Buonocore)
1° posto 4- U17 (Macera - Todisco - Rapicano - D’Apice)
2° posto 4x U17 (Rapicano - Somma - Demeo - D’Apice)
3° posto 2- U17 (Macera - Todisco)
3° posto 4+ U17 (Passaro - Buonocore - Demeo - Somma, timoniere Tulliano)
1° posto 1x U19 (Cavallaro)
5° posto 1x U19 (Amatruda)
3° posto 2x U19 (Cavallaro - Amatruda).
Ma più dei risultati, ciò che colpisce è il racconto del cambiamento che sta avvenendo dietro le quinte. A parlarne è Catello Amarante campione olimpionico, oggi al fianco di Giuseppe Abbagnale. «Siamo qui da meno di un mese, e già questi ragazzi ci stanno seguendo con entusiasmo e disciplina – racconta –. Il nostro obiettivo è chiaro: restituire al Circolo Nautico la dignit&agra
ve; che merita. Non solo sul piano tecnico, ma anche educativo. Stiamo cercando di cambiare mentalità, e loro stanno rispondendo con dedizione straordinaria».
Parole che pesano, soprattutto perché arrivano da chi conosce bene cosa significhi vincere e cosa significhi formare. Perché i traguardi di oggi sono figli del lavoro oscuro: allenamenti mattutini prima della scuola, pomeriggi trascorsi in barca quattro giorni su sette. Nessuna scorciatoia, solo fatica, visione e spirito di squadra.
«I risultati ci dicono che siamo sulla strada giusta, ma non basta – continua Amarante –. Abbiamo margini di miglioramento e i ragazzi lo sanno. Questo è solo l’inizio». Un inizio che guarda già alla prossima tappa, il meeting nazionale a Sabaudia, per poi approdare ai Campionati Italiani di giugno.
Il valore sportivo si intreccia così con quello educativo. Dietro ogni colpo di remo, c’è la fiducia che si costruisce tra tecnico e atleta, c’è l’impegno silenzioso che chiede rispetto, c’è la convinzione che una città intera – Castellammare di Stabia – possa tornare a sentirsi rappresentata in uno sport che le ha dato tanto e che ora le chiede di crederci ancora. Il Circolo Nautico, oggi più che mai, non è solo un luogo di allenamento. È un laboratorio di futuro, dove si insegna che le medaglie contano, ma solo se sono il riflesso di un cambiamento più profondo. E questa nuova rotta, tracciata da due guide esperte e da un gruppo di ragazzi straordinari, sembra finalmente indicare il vento giusto.