E' andata in scena quest'oggi al Tribunale di Torre Annunziata la prima udienza per il processo Olimpo a carico di Adolfo Greco, Raffaele e Michele Carolei, Luigi Di Martino, Umberto Cuomo, Adolfo Di Somma. Si tratta della prima apparizione in aula degli imputati dopo la maxi operazione del mese di dicembre scorso quando le forze dell'ordine hanno sferrato un duro colpo alla camorra di Castellammare e dei monti Lattari. Non ci sono stati colpi di scena quest'oggi. L'imprenditore del latte così come il boss Luigi Di Martino si sono collegati in diretta video con le aule del tribunale oplontino mentre gli altri imputati ernano tutti presenti in aula.
Il Comune di Castellammare di Stabia si è costituito parte civile nel provvedimento a causa del duro danno all'immagine della città che avrebbero procurato gli arrestati (richiesta accettata per 3 capi d'imputazione su 4). In sua compagnia anche l'associazione antiracket e antiusura SOS Impresa (che gestisce anche il Circolo della Legalità di corso Garibaldi) la quale si schiera al fianco delle vittime delle estorsioni. Il sindaco Gaetano Cimmino quindi mantiene la promessa fatta alcuni giorni fa e riscuote la soddisfazioni anche delle opposizioni consiliari. «Noi chiediamo verità e giustizia e trasparenza. Lo Stato c’è, in tutte le sue forme. Noi stiamo liberando Palazzo Farnese dal degrado politico e burocratico che affliggeva l&rs
quo;Ente, denunciando in Procura e pubblicamente tutto ciò che non va, agendo sul territorio per mandare un chiaro messaggio: il registro è cambiato e nessun imprenditore colluso, poco attento o abusivo ci fermerà. Chi c’era prima di noi, nel migliore dei casi, ha lasciato correre. Sulla pelle dei cittadini stabiesi. Buon lavoro a giudici, magistrati e forze dell’ordine: grazie per tutto ciò che fanno ogni giorno per la nostra città» è stato il commento del primo cittadino. Tuttavia anche lo stesso Greco ha deciso di costituirsi parte civile indicato come parte offesa essendo una vittima delle estorsioni dei clan.
Un lungo processo attende i sei imputati che hanno scelto l'ordinario convinti di poter dimostrare completamente la propria estraneità ai fatti. Chi ha scelto l'abbreviato è stata, fra gli altri, anche Teresa Martone, moglie del defunto capoclan Michele D'Alessandro e per anni a comando della cosca di Scanzano in compagnia dei suoi figli. Dopo gli arresti del mese di dicembre, parte il lavoro della magistratura, guidata dal pm dell'Antimafia Cimmarota, che prova ad inchiodare i capiclan di Castellammare e tutti gli affiliati coinvolti nella maxi operazione Olimpo. Attesa per il mese di ottobre quando arriveranno alla sbarra i principali estorsori degli imprenditori stabiesi e dove si attende anche lì la costituzione in parte civile di Palazzo Farnese.