Il mare di Castellammare si fa agitato, ma questa volta non per il meteo. A smuovere le acque è una richiesta formale protocollata dalla consigliera comunale Rachele Iovino, esponente del gruppo Futuro Democratico e Riformista, che solleva una serie di interrogativi destinati a far rumore tra i banchi della maggioranza. Al centro della questione, l’affidamento diretto relativo alla manutenzione e alla sorveglianza delle attrezzature balneari a servizio dell’arenile libero, un tema che tocca la stagione estiva e, con essa, la gestione di uno dei pochi spazi pubblici rimasti fruibili in modo gratuito dai cittadini. La consigliera si rivolge direttamente al sindaco Luigi Vicinanza, al presidente del consiglio comunale, all’assessore al ramo, al dirigente competente e al Rup, chiedendo di fare piena luce sulle caratteristiche dell’operatore economico selezionato. Iovino chiede chiarimenti, tra i vari punti, sulla categoria merceologica dell’affidatario e sulla data di iscrizione alla stessa, sul contratto firmato, sulle mot
ivazioni per cui l'operatore è stato interpellato e sull’elenco delle eventuali società interpellate prima della scelta finale. Il tono è puntuale, ma il messaggio politico è chiaro: dentro la maggioranza non regna l’armonia. La richiesta arriva infatti da un gruppo consiliare che già nei mesi scorsi aveva manifestato forti perplessità sulla direzione intrapresa dall’amministrazione Vicinanza. Prima con le critiche alle agevolazioni previste per i residenti nei lidi privati, poi con i dubbi espressi sulla riapertura delle Terme comunali in assenza delle storiche acque curative. Ora, il nuovo intervento sul tema della gestione del litorale pubblico alimenta il malcontento che da tempo serpeggia in una parte della coalizione. Futuro Democratico e Riformista continua così a lanciare un segnale politico che appare ormai difficile da ignorare. Tra silenzi imbarazzati e tensioni latenti, i mugugni nella maggioranza si fanno ogni giorno più rumorosi. E il fronte interno al sindaco comincia a mostrare più di qualche crepa.