Continua l'incubo dello stalker dei vip, che ha visto come protagonista il bomber stabiese Fabio Quagliarella. Ieri il padre del giocatore del Torino, Vittorio Quagliarella, è tornato nell'aula di tribunale "Giancarlo Siani" per la causa che vede il figlio protagonista di persecuzione da parte di un poliziotto della Polizia Postale di Napoli. Davanti alla seconda sezione penale presente per l'esame della controdifesa, il padre di Quagliarella ha confermato quanto detto dieci giorni prima. Lettere all'indirizzo di Via Annunziatella, sms a
parenti del giocatore e mail a persone vicine che incolpavano Fabio di accuse infamanti e di uso di droga. Il tutto sarebbe stato la regia del poliziotto che doveva far si che smettessero queste minaccie anonime. Le persecuzioni, però, non si sono fermate e anzi sono continuate in maniera incessante. Si è scoperto poi che non solo Quagliarella era stato preso di mira ma anche professionisti, imprenditori e politici della nostra zona erano stati intrappolati nella ragnatela dello stalker e si sono cosi costituiti parte civile.