La festa dell’Immacolata rappresenta per Castellammare di Stabia un patrimonio culturale e spirituale che attraversa generazioni. Il legame tra la città e la Vergine trova fondamento in una leggenda che appartiene alla memoria collettiva: il racconto del naufragio che, secondo la tradizione, sancì il voto della comunità alla Madonna.
Una nave sorpresa da una tempesta nel golfo, naufrago allo stremo che invoca la Madonna. Le acque si placano, l’approdo avviene su una spiaggia a Castellammare, davanti ad un falò acceso dai presenti per riscaldare il naufrago giunto a riva, che coinvolge tutti in una preghiera collettiva, un'invocazione alla Vergine che si tramanda di generazione e in generazione attraverso le voci votive. L'Immacolata, simbolo di protezione ricevuta, diventa parte integrante della vita cittadina. Da quel momento, la devozione stabiese verso la Vergine si radica e cresce, fino a plasmare usi, riti e identità locale.
Nel corso dell’Ottocento e del Novecento la ricorrenza dell’8 dicembre assume un valore centrale. Le strade illuminate, gli altari domestici, le processioni, i canti e la partecipazione popolare trasformano la festa in un momento di unione civica.
Tra i simboli più forti spiccano le dodici stelle che ornano la corona della Vergine, richiamo all’Apocalisse di San Giovanni e allo stesso tempo cifra evocativa per la tradizione stabiese. Dodici stelle come mesi, dodici stelle come sentinelle idea
li di una protezione percepita come costante. Dodici stelle come le notti in cui le voci votive dei Fratiell e Surelle risuonano nei quartieri per invocare la preghiera alla Madonna. Un elemento che racchiude continuità, armonia e l’idea di una guida che accompagna la città in ogni stagione della sua storia.
Accanto alla devozione religiosa, Castellammare custodisce anche una tradizione popolare radicata: quella dei falò dell’Immacolata. Nel tempo la pratica spontanea nei quartieri ha generato rischi per la sicurezza e per l’ambiente ed è anche degenerata, come accadde con la sfida allo Stato nel rione Savorito, che nel 2018 è approdata sulle cronache nazionali. Le istituzioni hanno quindi scelto un percorso che preserva il valore simbolico della tradizione attraverso un modello pienamente conforme alle regole. Quest’anno, infatti, la città vivrà l’atmosfera dei falò attraverso un evento ufficiale sull’arenile, con fuochi autorizzati, controllati e inseriti in un contesto comunitario che restituisce l’usanza alla città in piena sicurezza.
La festa dell’Immacolata a Castellammare appare così come un intreccio di storia, fede, memoria e trasformazioni. Una celebrazione che custodisce l’essenza della città marinara e laboriosa, capace di rinnovare i suoi riti adattandoli alle esigenze contemporanee senza perdere il senso più autentico della propria identità.