Una rivoluzione è possibile. Per Castellammare di Stabia la nuova tramvia significa immaginare, per la prima volta dopo decenni, una mobilità diversa: più sostenibile, più sicura, più integrata con la vita urbana. Il vecchio binario che univa Gragnano a Castellammare diventa il tracciato di un sistema moderno, capace di collegare scuole, quartieri e aree periferiche. Non solo un’opera di trasporto, ma un cambiamento di prospettiva: studenti che vanno a lezione senza traffico, famiglie che si spostano senza l’auto, pendolari che ritrovano tempi certi.
Il bando da 49 milioni di euro, partito in questi giorni, segna l’avvio concreto del progetto. Il primo lotto, già finanziato con 33 milioni, riconvertirà il tratto Gragnano–Menti, con deposito veicoli e restauro dei ponti esistenti. Il secondo, opzionale, allungherà la linea fino al Liceo Severi, aggiungendo cinque fermate intermedie – “Pallone Geodetico”, “Città della Pasta”, “Madonna delle Grazie&rdquo
;, “Parco Imperiale” e “Interscambio” – oltre a una pista ciclopedonale illuminata lungo tutto il percorso.
È uno scenario che ridisegna la città. Ma un'ulteriore svolta dipende da un altro passo: portare il tram fino a piazza Matteotti, davanti alla stazione FS. È lì, nel cuore di Castellammare, che la mobilità alternativa diventerebbe ancora più competitiva, intrecciando centro urbano, porto e aree commerciali.
Il collegamento fino alla stazione centrale costa 3,5 milioni. Al momento resta sospesa, in attesa del nulla osta. Un'estensione con cui la città potrebbe veder cambiare la propria geografia quotidiana: meno auto, più vivibilità, un lungomare alleggerito, una rete di spostamenti che connette quartieri e scuole direttamente con il cuore urbano.
Castellammare attende da anni un salto di qualità. Con la tramvia, il percorso è tracciato. Ora resta da capire se il viaggio potrà presto arrivare fino al cuore della città.