Sulla vicenda Fincantieri, interviene Antonio Sicignano, più volte consigliere comunale di Castellammare di Stabia e già candidato sindaco, nonché consulente della commissione ecomafie.
«Alcuni anni fa - spiega Sicignano - , da consigliere comunale di Castellammare ebbi modo di studiare i bilanci di Fincantieri s.p.a. Ebbene notai una cosa curiosa: non era vero che la cantieristica era in crisi. Infatti, in quel periodo venne stipulato un accordo con gli Stati Uniti per aprire in partnership alcuni cantieri in America. La verità è un’altra: ovvero che il cantiere di Castellammare non è importante per Fincantieri.»
/>«A Castellammare vengono commissionati i lavori più complessi ma appena può l’azienda scarica il complesso industriale stabiese. Come si dice: «c’è chi fa il letto e chi si corica». Il motivo è evidente: penso che la pseudo crisi del cantiere stabiese dipenda dalla mancanza di un peso politico».
Conclude «Ricordiamo tutti i tempi della prima Repubblica: la città di Castellammare e tutta la Campania esprimevano personaggi politici di livello internazionale: (Gava, De Mita, Cirino Pomicino ed altri) e il cantiere di Castellammare contava circa 2.500 dipendenti. Secondo voi era una casualità?»