Castellammare di Stabia si risveglia ogni giorno dentro un ingorgo senza fine. Da quando sono partiti i lavori su corso Vittorio Emanuele, una delle arterie più trafficate della città, la viabilità è sprofondata in una condizione che molti residenti definiscono ormai insostenibile. Nelle ore di punta, bastano pochi minuti per capire la portata del problema: mezz'ora per coprire appena cinquecento metri, un serpentone di auto che si muove a passo d’uomo tra clacson, frustrazione e ritardi inevitabili.
Le deviazioni obbligatorie e la chiusura di alcune intersezioni strategiche hanno prodotto un effetto domino su tutto il centro cittadino. Via Nocera, via Regina Margherita, via Plinio, via Denza e perfino i collegamenti verso il lungomare subiscono le conseguenze dell’intasamento che parte dal cantiere principale. Ogni varco si trasforma in un imbuto, ogni semaforo in una sosta forzata di mi
nuti interminabili.
A pagarne il prezzo non sono solo automobilisti e pendolari. Mezzi pubblici in ritardo, commercianti penalizzati dalla difficoltà di raggiungere il corso e flussi turistici deviati altrove contribuiscono a rendere la situazione ancora più critica. La Polizia Municipale è impegnata quotidianamente nel tentativo di governare un traffico che però, nelle fasce di maggior afflusso, diventa incontrollabile.
Le opere in corso - necessarie per il rifacimento dei sottoservizi e la riqualificazione della strada - stanno avanzando, ma nel frattempo Castellammare vive un paradosso: una città costretta a rallentare fino quasi a fermarsi, proprio mentre avrebbe bisogno di scorrere più veloce. E nell’attesa che il cantiere volga al termine, la domanda che circola tra residenti e commercianti è sempre la stessa: la situazione potrà ancora peggiorare?