Da poco nominato a capo dell'Asl NA3 Sud, il nuovo direttore Gennaro Sosto ha chiesto alle sigle sindacali dell'area comparto un incontro per discutere delle criticità presenti. Un'apertura della Direzione Sanitaria che è stata accolta dai sindacati Nursing Up e Fsi - Usae che hanno provato a stilare una lista con tutti i problemi da tempo denunciato nell'intera Asl Na3 Sud. Quello che chiedono maggiormente i portavoce dei lavoratori è il ripristino della trasparenza che a loro dire non è mai stata garantita. Per questo chiedono la convocazione della commissione Paritetica e mobilità del Personale-delibera 359 del 09/04/2019. «Ciò comporta, una incontrollata, inappropriata e clientelare gestione, dei trasferimenti interni del personale, con totale assenza di ogni controllo di merito da parte della Direzione Sanitaria Aziendale e di quelle di Presidio, con discutibile utilizzo delle certificazioni dei medici competenti» spiegano Fsi - Usae e Nursing Up.
Un altro problema riguarda «gli incarichi di funzione tutt'ora fermi. Nonostante le procedure ultimate da oltre 2 anni e sancite nel Regolamento della delibera N° 562 del 12/07/2018, concordato con tutte le OO.SS. e la RSU. Ciò Comporta, l’utili
zzo di più Coordinatori nelle stesse unità operative(coordinando lo stesso personale) e il conferimento illegale di funzioni di Coordinamento in difformità delle disposizioni impartite da tutti i Direttori Generali, nonché malcontento tra il personale e contenzioso legale a carico dell’Azienda».
Da non trascurare anche il fabbisogno del personale «concepito in modo vago e generico, scollegato dalle varie normative di legge e dei CCNL, dal quale non si evincono le effettive esigenze e se queste sono rispondenti ai bisogni sanciti dall’ Atto aziendale o fini a se stesse; e le selezioni interne del Personale di cui alla legge Madia (D.lvo 75/2017) Sconosciuto a quest’Azienda MA di Prossima scadenza nel 2020».
I due sindacati chiedono anche un «reale adeguamento del GOP al Regolamento Aziendale, in quanto totalmente difforme, con ripercussione sull’organizzazione del lavoro, nonché foriero di giuste azioni legali da parte del personale dipendente; e soprattutto trasparenza nei progetti Aziendali e dell’ ALPI, con sempre gli stessi operatori che “ lavorano” 24 h su 24, con ignoti parametri retributivi e conseguenti laute prebende».