Anche molti contribuenti stabiesi hanno diritto al rimborso per le bollette gonfiate della Tari. In base ad una stima dei Giovani Legali del foro di Torre Annunziata, infatti, sarebbero circa 50mila i nuclei familiari che avrebbero pagato più del dovuto tra Castellammare di Stabia e Gragnano, una quantità notevole che evidenzia quanto influiscano le anomalie riscontrate dal Ministero dell'Economia sulla scorta della segnalazione del parlamentare grillino Giuseppe L'Abbate e del Codacons. L'errore è il seguente: nel calcolo della Tari si tiene conto di una parte fissa, legata alla metratura delle abitazioni, e di una parte variabile, che dipende dal numero dei componenti del nucleo familiare. Ma la parte variabile è stata moltiplicata per le pertinenze (box, garage, cantine, soffitte) nonostante queste ultime non implichino una produzione aggiuntiva di rifiuti, ragion per cui andrebbero escluse dal calcolo. Si ritiene, pertanto, che ciascun contribuente che ha dichiarato le pe
rtinenze debba ricevere in media circa 200 euro di rimborso all'anno per gli ultimi cinque anni in cui è possibile provvedere alla restituzione delle somme spettanti. Il Codacons, pertanto, ha richiesto un accesso agli atti per verificare quanti siano gli stabiesi che hanno effettivamente diritto al rimborso, ma intanto l'assessore al bilancio Casimiro Donnarumma ha già in programma per giovedì prossimo un incontro con la Soget allo scopo di effettuare le opportune verifiche e valutare la modalità dei rimborsi, magari scorporando la somma da eventuali bollette. Nel corso delle verifiche, tra l'altro, potranno essere individuati anche i contribuenti che non hanno dichiarato le pertinenze, una pratica illegittima che verrebbe sanzionata dall'ente, a cui spetta intanto il compito di definire quante siano le bollette errate e porre rimedio alla curiosa vicenda della tassa sui rifiuti, che consentirà a tanti nuclei familiari di recuperare soldi versati senza giusta causa.